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Marcel Duchamp e la seduzione della copia

Marcel Duchamp e la seduzione della copia

a cura di

pp. 240 con 150 ill. a colori, 1° ed.
9791254631379
Marcel Duchamp è considerato padre del dadaismo e precursore dell’arte concettuale. In tutta la sua opera ha messo in discussione la gerarchia tradizionale tra originale e copia, come ricorda Paul B. Franklin, curatore indipendente e tra i massimi esperti duchampiani. Replicando le proprie opere attraverso diversi materiali con dimensioni variabili e in edizioni limitate, Duchamp ha ridefinito radicalmente ciò che costituisce un’opera d’arte e l’identità dell’artista stesso. Non a caso lui stesso firmava le sue opere inventando pseudonimi e alter ego, a dimostrazione di quanto il nome dell’autore o l’ossessione del vero fossero per lui questioni marginali rispetto all’opera stessa. «Distinguere il vero dal falso, così come l’imitazione dalla copia, è una questione tecnica del tutto idiota» disse Duchamp in un’intervista del 1967. Il volume, pubblicato in occasione dell’omonima mostra alla Peggy Guggenheim Collection (dal 14 ottobre 2023 al 18 marzo 2024), include alcune delle opere più importanti dell’artista, come la celebre Boîte-en-valise (1935-1941) acquistata da Peggy Guggenheim e oggi appartenente al museo veneziano. Si tratta di un piccolo museo portatile contenente 69 repliche e riproduzioni in miniatura dell’opera di Duchamp, il quale riuscì a realizzarla grazie al sostegno della mecenate americana. Un omaggio all’artista è proprio la valigia di Peggy, prodotta da Louis Vuitton, che contiene copie in miniatura, riproduzioni a colori e fotografie delle principali opere dell’artista con aggiunte a matita, acquerello e inchiostro, inclusa una miniatura del celebre orinatoio rovesciato, Fountain, una riproduzione di un ready-made corretto del 1919 e la Gioconda di Leonardo da Vinci con tanto di barba e baffi.