Pubblicato proprio quando lOttocento declinava consumato allorizzonte, Sébastien Roch racconta le disavventure di un ragazzino in un collegio gesuita, dove subisce violenza da uno dei sacerdoti istruttori, per essere subito dopo espulso, accusato di pratiche omosessuali con i coetanei. Esemplarmente vittima in una società spietata che tutto è disposta a sacrificare sullaltare di un ordine solo apparente. Il protagonista di questo romanzo non per caso porta il nome del santo, al tempo stesso bello e sofferente, che la pittura rinascimentale elesse a simbolo di una sensualità angelica e torbida, e Mirbeau proietta sul suo martire fanciullo la sua insofferenza al mondo, le radici di quel letterato ribelle e infelice nel quale sempre più si identificò.
"Cè nel mio libro - disse - un soffio di rivolta contro la società, un orrore quasi anarchico per tutto ciò che è regolare e borghese". A Sébastien, umiliato e schernito, sedotto e profanato anche da unamica irridente, non resta che andare volontario in guerra per morire ancora adolescente. "Lomicidio di unanima infantile" così finalmente si compie e la società non potrà più liberarsi della sua colpa infamante.Il romanzo suscitò alluscita (1890) uno scandalo senza fine e conserva ancora oggi una forza demistificante che non può lasciare indifferenti.
Celebre in vita, Octave Mirbeau (1848-1917) fu ben presto ridimensionato se non addirittura dimenticato, al più hanno resistito in odore di scandalo Il giardino dei supplizi e Diario di una cameriera. In questi anni in Francia si è assistito a una vera e propria rivalutazione dello scrittore riscoprendone il pensiero e gli atteggiamenti aggressivamente libertari, dei quali i suoi romanzi autobiografici Il reverendo Jules (edito da Marsilio nel 2003), Il calvario (di prossima pubblicazione) e Sébastien Roch sono la più sconvolgente e nitida testimonianza.
Ida Porfido insegna letteratura francese alla Facoltà di lingue dellUniversità di Bari. Per Marsilio ha curato e tradotto le Fiabe di Perrault (2002) e Il reverendo Jules di Mirbeau (2003).