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Giovanna D'Arco


pp. 112
978-88-317-7700-1
Le storie più universalmente conosciute, i terreni più dissodati possono nascondere sorprese e tesori. È il caso di Giovanna d’Arco, la più famosa donna della storia, sulle cui vicende si sono accumulati nei secoli migliaia di libri in tutte le lingue e in tutte le forme.

Questa "visione" in cui la maggiore poetessa, Maria Luisa Spaziani, fa rivivere Giovanna d’Arco e la inquadra nella musica delle sue ottave classiche, ha i vividi germoglianti colori della leggenda, ha una sensibilissima mimetica adesione al mondo rurale, magico, militare, diplomatico e ardentemente religioso della sua Eroina, ma insieme esplora zone non note o respinte dalla storiografia ufficiale. Si sospetta (non mancano illustri avalli e testimonianze storiche) che la versione finora più nota possa essere rivista e modificata. Da alcune vicende tutto sommato laterali, tese a mettere in luce i meccanismi pratici e politici del tempo, si salva comunque, splendidamente affidata alla voce della poesia, il personaggio della Pulzella, che con la sua passione e le sue illuminazioni si è creata un destino privilegiato e unico. È una freccia che va diritta al bersaglio, senza pause, compromessi o pentimenti, ma è continua fonte di meraviglia.

Autore

torinese e romana, è una delle voci più autorevoli e suggestive della poesia contemporanea. Francesista, è docente all’Università di Messina, autrice di numerose opere saggistiche e di importanti traduzioni: Goethe, Flaubert, Ronsard, Racine, Marivaux, Bellow, Yourcenar, Tournier, e altri. Dal suo giovanile esordio nello "Specchio" di Mondadori con Le acque del Sabato (1954), ha pubblicato numerose opere di poesia, con grande attenzione agli aspetti formali a partire dall’Ermetismo e dalle esperienze delle avanguardie storiche. Con il poema Giovanna d’Arco, tradotto e rappresentato in molti paesi, ha colto un successo anche di pubblico che va ben oltre il normale circuito dei lettori di poesia. Il complesso delle sue poesie è stato antologizzato in un Oscar Mondadori del 2000 (Poesie). È presidente del "Centro Internazionale Eugenio Montale" e dell’omonimo Premio.