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La freccia


pp. 128
978-88-317-7537-3
La rivelazione di una autentica vocazione narrativa nel primo libro di racconti della poetessa Maria Luisa Spaziani

Sei imprevedibili "storie dalla storia", vicende esemplari ricostruite con mano ferma per trasformarle in altrettante parabole dell’umana esistenza, in limpidi messaggi di saggezza morale che nulla concedono all’occasione. Maria Luisa Spaziani racconta di personaggi remoti nel tempo o lontani nello spazio, senza esotismi e senza nostalgie, quel che le preme è sottrarre le loro esperienze all’aleatorietà dell’aneddotica per inciderle nella nostra memoria come veri e propri modelli, come autentici miti. Il maestro zen Liu Pao, il saggio Nicomede, la monaca Yvette, il "fuggitivo" Rousseau, il pedante Monaldo Leopardi, l’amoroso Jacques de Lallande sono i protagonisti delle sue storie. Ma il libro riserva altre sorprese: nove fulminee favole - omaggio a Gadda - per imparare a vedere oltre i fatti, e sette racconti brevissimi di sconcertante attualità.

 

I lettori di Maria Luisa Spaziani, quelli dei suoi capolavori poetici e dei suoi libri più popolari e amati, non potranno mai dire che questa è una Spaziani "minore"

Autore

torinese e romana, è una delle voci più autorevoli e suggestive della poesia contemporanea. Francesista, è docente all’Università di Messina, autrice di numerose opere saggistiche e di importanti traduzioni: Goethe, Flaubert, Ronsard, Racine, Marivaux, Bellow, Yourcenar, Tournier, e altri. Dal suo giovanile esordio nello "Specchio" di Mondadori con Le acque del Sabato (1954), ha pubblicato numerose opere di poesia, con grande attenzione agli aspetti formali a partire dall’Ermetismo e dalle esperienze delle avanguardie storiche. Con il poema Giovanna d’Arco, tradotto e rappresentato in molti paesi, ha colto un successo anche di pubblico che va ben oltre il normale circuito dei lettori di poesia. Il complesso delle sue poesie è stato antologizzato in un Oscar Mondadori del 2000 (Poesie). È presidente del "Centro Internazionale Eugenio Montale" e dell’omonimo Premio.