fbpx

L'imperatore Claudio

L'imperatore Claudio

a cura di

pp. 240, 2° ed.
978-88-317-7116-0
Divertiti e increduli: così si resta di fronte a una figura come quella dell'imperatore Claudio. Uno sciocco al potere, si potrebbe dire con una formula sintetica, pensando a quel ferocissimo pamphlet che è l'Apokolokyntosis di Seneca. Ma anche da molti brani degli Annali di Tacito l'immagine di Claudio (specialmente quella «privata») viene fuori con tratti assai poco dignitosi; e con Tacito entriamo nel territorio di una solenne storiografia drammatica. La biografia che Svetonio dedica a questo imperatore, pur conservando i tratti consueti di un resoconto scrupoloso e completo, sembra voler accentuare le caratteristiche farsesche del personaggio. Schiavo delle mogli e dei liberti, pavido e irascibile, volgare e senza dignità, il Claudio di Svetonio appare subito così carico di difetti da sembrare quasi una figura costruita ad arte per sintetizzare tutto quanto un imperatore non dovrebbe essere. Insospettisce questo modo di presentare un uomo che oggi gli storici tendono a considerare come un sovrano e un amministratore tutt'altro che sprovveduto e fallimentare. Soprattutto insospettisce l'atmosfera grottesca in cui il biografo non manca mai di fermare le pose più memorabili del suo personaggio. Ed è difficile, alla fine, valutare quanto del ridicolo di cui anche Svetonio ha circondato il suo Claudio appartiene alla vita e quanto alla malizia della letteratura.

Autore