Affollato di personaggi, ricco di colpi di scena, variatissimo negli scenari ambientali, Le Confessioni di un Italiano offrono un esempio straordinario delle molteplici potenzialità insite nella forma romanzo. Il capolavoro di Nievo è infatti nello stesso tempo romanzo storico e di costume, avventuroso e umoristico, d’amore e di formazione. Nel raccontare la lunga vita del protagonista, l’autore ci dà l’affresco memorabile di una società in transizione, dall’ancien régime al mondo borghese, riuscendo a rendere “visibile” il movimento della storia, l’influsso del tempo sui destini individuali e collettivi. Ma tanto del fascino delle Confessioni è nella loro forza di rappresentazione psicologica, legata all’invenzione di personaggi indimenticabili, come l’estrosa e imprevedibile Pisana, ed esaltata dal gioco dei punti di vista, dalla strategia adottata da Carlino, “uomo medio”, candido ma non ingenuo, che fornisce un resoconto delle proprie vicende meno trasparente di quanto voglia far credere al lettore.
Delle Confessioni Falcetto esplora le strutture narrative e le modulazioni di linguaggio, sempre facendo riferimento al sistema di idee sull’arte e alla visione del mondo di Nievo, o meglio, al suo inquieto e dinamico senso della realtà. Il critico offre così un’interpretazione del romanzo acuta e fedele, per vari aspetti innovativa, che ne riscopre insieme il sapore ottocentesco e moderno. Al centro dell’attenzione spicca il ritratto del protagonista-narratore, con i suoi eroismi e le sue debolezze: figura esemplare sì, ma di una esemplarità “imperfetta”, non idealizzata, suggestiva e coinvolgente perché prossima ai tratti fisionomici della normale umanità quotidiana.