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Tristana

Tristana

introduzione di , traduzione di
5° ed.
978-88-317-6383-7
“Nei rapporti tra uomo e donna
non c’è altra legge che l’anarchia”

Nella sua vastissima opera narrativa, Benito Pérez Galdós combina l’impegno politico di tendenza liberale con un’estetica che è realista più di nome che di fatto.
Abilissimo interprete degli illusionismi più sofisticati della letteratura e insieme eccezionale osservatore della società del proprio tempo, egli tende a una scrittura «onnipotente» che dovrebbe completare e conservare la totalità degli eventi riguardanti la storia individuale e collettiva di Spagna. Oltre alla serie più decisamente testimoniale degli Episodios nacionales, Galdós scrisse numerosissimi altri romanzi d’invenzione, fra i quali Tristana, del 1892. L’opera, che ispirò a Luis Buñuel l’omonimo film, è caratterizzata da una intensa ambiguità: nella sonnolenta Madrid di fine secolo, le esistenze di un maturo benestante, di una fanciulla orfana, di un giovane pittore si intrecciano in un gioco vischioso di seduzioni, mescolando gli elementi tutelari di un ordine borghese patriarcale alle trasgressioni destabilizzanti di una modernità tutta femminile. Troppo libera e dunque troppo  minacciosa, Tristana lancia una sfida involontaria alle prevedibili sregolatezze dei due uomini
della sua vita - un gentiluomo libertino e un artista bohémien -, finendo suo malgrado per farli riconciliare con i comportamenti sociali più conservatori e repressivi. Al riparo di una morale che tormenta più di quanto non riscatti, nessuno tuttavia si salverà, tanto meno Tristana, visibilmente segnata nel corpo e nell’anima da irreversibili distruzioni.

Vito Galeota, professore ordinario di lingua e letterature ispano-americane presso l’Università  di Napoli «L’Orientale», è autore di studi riguardanti soprattutto le forme narrative della letteratura
spagnola e ispano-americana, della cronachistica indiana, del cinema, tra i quali il volume Galdós
e Buñuel.

Augusto Guarino, professore ordinario di letteratura spagnola presso l’Università di Napoli «L’Orientale», ha pubblicato studi di letteratura spagnola e curato varie traduzioni, tra cui La sombra di B. Pérez Galdós (Lecce 1994). L’opera che ha ispirato l’indimenticabile film di Buñuel.

Benito Pérez Galdós (1843-1920), con la sua imponente produzione letteraria, percorre la seconda
metà dell’Ottocento e giunge fino ai primi anni del Novecento attraversando difficili decenni della storia sociale e culturale spagnola, durante i quali la Spagna avvia il processo di distanziamento
dal suo glorioso passato per integrarsi nella modernità europea. Originario delle Canarie, Galdós svolge
la propria attività a Madrid, un’attività spesa esclusivamente e ininterrottamente per le lettere
(a parte un misurato ma incisivo impegno politico in nome delle sue convinte idee liberali), che gli
permette a stento di vivere e che non gli impedisce di morire in miseria. Visto dai suoi contemporanei
come uno scrittore che precorre i tempi, e dalla «generazione del Novantotto» come uno scrittore  ormai superato, Galdós sarà rivalutato nella prima metà del Novecento e ampiamente letto e studiato
nella seconda, fino a essere oggi considerato, al pari di Cervantes, come il romanziere per eccellenza
e sempre attuale.

Autore

(1843-1920), con la sua imponente produzione letteraria, percorre la seconda metà dell’Ottocento e giunge fino ai primi anni del Novecento attraversando difficili decenni della storia sociale e culturale spagnola, durante i quali la Spagna avvia il processo di distanziamento dal suo glorioso passato per integrarsi nella modernità europea. Originario delle Canarie, Galdós svolge la propria attività a Madrid, un’attività spesa esclusivamente e ininterrottamente per le lettere (a parte un misurato ma incisivo impegno politico in nome delle sue convinte idee liberali), che gli permette a stento di vivere e che non gli impedisce di morire in miseria. Visto dai suoi contemporanei come uno scrittore che precorre i tempi, e dalla «generazione del Novantotto» come uno scrittore  ormai superato, Galdós sarà rivalutato nella prima metà del Novecento e ampiamente letto e studiato nella seconda, fino a essere oggi considerato, al pari di Cervantes, come il romanziere per eccellenza e sempre attuale.