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Le storie di Carpaccio

Le storie di Carpaccio

4° ed.
978-88-317-6120-8
Documento senza titolo Orsola e le undicimila Vergini; Giorgio, Trifone, Gerolamo, Agostino; i diecimila Crocifissi dell'Ararat; Stefano protomartire. Le storie figurate di Vittore Carpaccio, mentre attraversano con finissima attenzione narrativa e puntuale definizione simbolica le fantasiose leggende di eroi eccellenti dell'epica cristiana, producono metafore di clamorosa attualità e assoluto rilievo politico nel contesto generale veneziano e nei contesti specifici di committenza, segnati, tra fine Quattrocento e primo Cinquecento, dalle emergenze della questione turca e della questione ebraica. Questo libro percorre le storie di Carpaccio secondo i metodi dell'iconologia contestuale. Privilegia i referenti direttamente stabiliti dagli eventi storici, e per raccontarli sceglie la tradizione e la mentalità della cronaca, convocando documenti d'archivio, registri di fraternite e monasteri, lettere e resoconti di protagonisti e testimoni, cantari di piazza passati in stamperia, opuscoli e fogli volanti. Dentro le immagini, riconosce e scioglie le metafore prodotte in ogni singolo contesto; dispone gli elementi costitutivi e comunicativi delle storie sulle coordinate contestuali documentariamente definite, componendo sequenze logiche e percorsi significanti a fronte di sequenze e percorsi della storia. Esalta, infine, il ruolo del pittore come organizzatore sapiente del testo, del discorso, del linguaggio delle storie figurate proprio in quanto organizzatore cosciente e partecipe del loro significato. L'indagine di iconologia contestuale su Vittore Carpaccio distrugge il mito dello spettatore neutrale, del narratore disincantato, e restituisce la realtà di un informatissimo pittore di propaganda e di intervento, un pittore che sotto velame di storie di devozione e d'avventura racconta allegoricamente timori e speranze della storia contemporanea, mettendo al servizio delle istituzioni veneziane, in piena consapevolezza, l'affascinante potere delle immagini.

Augusto gentili, già professore di Storia dell'arte veneta all'Università di Roma "La Sapienza", insegna ora Storia dell'arte moderna all'Università Ca' Foscari di Venezia. La sua attività di insegnamento e di ricerca è interamente dedicata all'indagine storico-documentaria e iconologico-contestuale sulla pittura veneziana del Quattrocento e Cinquecento. Ha pubblicato numerosi studi su Mantegna, Giovanni Bellini, Carpaccio, Cima, Giorgione, Sebastiano Luciani, Lotto (I giardini di contemplazione. Lorenzo Lotto 1503-1512, Roma 1985), Savoldo, Paris Bordon, Tintoretto, Paolo Veronese, e soprattutto Tiziano (Da Tiziano a Tiziano. Mito e allegoria nella cultura veneziana del Cinquecento, Roma 19963). Ha fondato (1991), dirige e cura la rivista semestrale "Venezia Cinquecento. Studi di storia dell'arte e della cultura".

Autore

già professore di Storia dell'arte veneta all'Università di Roma "La Sapienza", insegna ora Storia dell'arte moderna all'Università Ca' Foscari di Venezia. La sua attività di insegnamento e di ricerca è interamente dedicata all'indagine storico-documentaria e iconologico-contestuale sulla pittura veneziana del Quattrocento e Cinquecento. Ha pubblicato numerosi studi su Mantegna, Giovanni Bellini, Carpaccio, Cima, Giorgione, Sebastiano Luciani, Lotto (I giardini di contemplazione. Lorenzo Lotto 1503-1512, Roma 1985), Savoldo, Paris Bordon, Tintoretto, Paolo Veronese, e soprattutto Tiziano (Da Tiziano a Tiziano. Mito e allegoria nella cultura veneziana del Cinquecento, Roma 19963). Ha fondato (1991), dirige e cura la rivista semestrale "Venezia Cinquecento. Studi di storia dell'arte e della cultura".