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Anni settanta. La Biennale di Venezia

Anni settanta. La Biennale di Venezia

2° ed.
978-88-317-4262-7
La Biennale di Venezia attraversa gli anni settanta con una traiettoria che ne trasforma l’orientamento curatoriale. Dal conflitto ideologico innescato alla «Biennale poliziotta» del 1968 all’evocazione del rapporto tra arte e natura nel 1978, la rassegna compie una metamorfosi da cui emergono l’impostazione tematica e il ruolo dei critici militanti. Scompaiono i premi, l’ufficio vendite e le arti decorative, si mostrano videotape e performance; voci dissonanti vorrebbero abbatterne i padiglioni o renderla un organismo pervasivo, mentre l’espansione al di fuori dei Giardini si affianca all’ampliarsi delle sezioni di architettura. La sua storyline si compie tra l’innesto di condizionamenti politici e il cambiamento di gerarchie nell’ente, valicando le edizioni senza numero o il dissenso alla metà del decennio. La storia delle mostre di questa esposizione internazionale consente di creare cartografie di sguardi su protagonisti e momenti fondanti, ma anche di istituire raffronti attraverso lo specchio prismatico dell’arte contemporanea.

Autore

insegna Storia dell’arte contemporanea all’Università Ca’ Foscari Venezia; ha lavorato alla Soprintendenza ai beni artistici e storici e collaborato con musei e istituzioni, anche come curatore. Le sue ricerche riguardano in particolare la storia dell’arte del Novecento, la Biennale di Venezia, il collezionismo, l’architettura contemporanea e il design, i cultural studies, i legami tra arte e letteratura, la storia delle esposizioni.