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Il destino dell'Occidente

Il destino dell'Occidente

Come salvare la migliore idea politica della storia

pp. 320, 1° ed.
978-88-317-2772-3
Per lungo tempo l’Occidente ha rappresentato l’idea politica di maggior successo, grazie alla quale è stato possibile conseguire livelli di stabilità, pace e progresso impensabili in epoche precedenti. Oggi quest’idea è oggetto di pesanti minacce, non dall’esterno ma dall’interno. L’Occidente paga infatti lo scotto di una grave mancanza: aver smesso di garantire ai suoi cittadini quello che si aspettano dai propri governi – equità, prosperità e sicurezza. Si spiega così l’emergere di personalità e forze politiche che incarnano valori assolutamente antioccidentali. Valori che rischiano di distruggere le conquiste faticosamente raggiunte finora. Di fronte all’instabilità globale e alle tensioni economiche sembra che la reazione immediata sia chiudere i confini e far ricorso al nazionalismo xenofobo. Ma non è ancora troppo tardi per invertire questa tendenza. Bill Emmott esorta a resistere lasciando aperte la mente e le frontiere. Per più di cento anni filosofi e statisti hanno predetto la fine dell’Occidente che ha invece dimostrato flessibilità, capacità di adeguarsi ai cambiamenti e di evolversi. Se l’idea di Occidente prevarrà, dovremo perseguire con maggiore convinzione i suoi valori fondanti e tenere a mente un punto essenziale: senza apertura, l’Occidente non può prosperare; senza uguaglianza, non può durare.

Autore

 (1956), scrittore indipendente, dal 1993 al 2006 è stato direttore dell’«Economist». Nel 2003 ha vinto il premio «È giornalismo» per l’impegno della rivista nel trattare le notizie sull’Italia. Scrive regolarmente per «La Stampa», «Nikkei Business», «Project Syndicate» e spesso per il «Financial Times». Autore di diversi libri, in edizione italiana sono usciti Asia contro Asia (2008) e Forza, Italia. Come ripartire dopo Berlusconi (2010). Con Annalisa Piras ha scritto il documentario sull’Italia Girlfriend in a Coma (2013) e prodotto The Great European Disaster Movie (2015), in cui prefigura il rischio del collasso dell’Unione europea. Ha creato e presiede la Wake Up Foundation, volta a promuovere la diffusione di film e testi per sensibilizzare al declino della società occidentale e stimolare riforme che aiutino a scongiurarlo.