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Il secolo greve

Il secolo greve

Alle origini del nuovo disordine mondiale

pp. 176, 1° ed.
978-88-317-2755-6

 Il secolo greve è l’era di Donald Trump, dei nazionalismi europei e dei partiti anti-qualcosa, il secolo social e «populista» che mette in questione l’assodato e afferma l’indicibile. Se una politica grossolana mostra i segni anticipatori di un Occidente meno equo, meno libero e meno giusto, concentrarsi su di essa, come ormai d’abitudine, restituisce soltanto l’immagine di un sistema impazzito e incomprensibile.
Rifiutando ogni semplificazione, Mattia Ferraresi individua dagli Stati Uniti all’Europa i segni più profondi del cambiamento, sulle tracce del tarlo che sta erodendo istituzioni e liturgie delle democrazie liberali, e con esse le nostre sicurezze. Si scopre così che «non sono le invasioni dei nuovi barbari a minacciare la cittadella liberale, sono le fondamenta stesse a dare segni di cedimento»: gli scricchiolii si propagano dalle nostre esistenze fino alle poltrone più ambite della Casa Bianca, in un crescendo di bassezze e spaesamento, una vera e propria perdita di senso, che è la cifra del nostro tempo.

Autore

 vive a Brooklyn, da dove racconta l’America come corrispondente per «Il Foglio». Suoi articoli sono apparsi su «Panorama», «Rolling Stone», «il Giornale» e altre testate. È autore di Obama. L’irresistibile ascesa di un’illusione (con Martino Cervo, 2010), Se anche la terra trema (2012), Politica americana. Una piccola introduzione (2016). Con Marsilio ha pubblicato La febbre di Trump. Un fenomeno americano (2016, due edizioni).