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Nomi di cosa-Nomi di persona

Nomi di cosa-Nomi di persona


pp. 152, 1° ed.
978-88-317-2285-8

Margherita Rimi si conferma una delle voci meglio individuate del nostro panorama letterario. Con i suoi ritmi e la sua sintassi originale, la Rimi crea una poesia tangibile, in cui la lingua siciliana, l’italiano, il francese, l’inglese, i linguaggi specialistici concorrono ad aumentare la dimensione esperienziale e di senso senza essere semplici “coloriture” linguistiche o contributi alla varietà fonica dei versi. Immediatezza gestuale e visiva di una situazione in atto, potenzialità di una lingua essenziale e precisa che sa giovarsi degli scarti sintattici del dialetto, ma anche porsi in una dimensione plurilinguistica a forte oralità e carnalità: in questa scrittura la dimensione veritativa e conoscitiva si unisce infatti alla corporeità, e la corporeità a un vivo senso della lingua, alla «manducazione della parola», per usare l’espressione di Marcel Jousse. Non a caso figura ad esergo della prima parte del volume la frase di Alice Miller che dice: «La verità della nostra infanzia è scritta nel nostro corpo». La poesia può quindi riprendere, in forme insolite, una dimensione indagante e soprattutto sapienziale, con un forte ancoraggio nei saperi della Medicina e della Neuropsichiatria infantile, e nelle pratiche della tutela dell’adolescenza e dell’infanzia contro le violenze e gli abusi e a favore dei disabili: ciò di cui si occupa fattivamente la Rimi nella sua vita e che distilla nella scrittura. La parola poetica è in grado di “metabolizzare” tutto, di là da romantiche contrapposizioni fra pensiero, sentimento e passioni. Potremmo dire, usando la figura dell’albero: tanto in sviluppo verticale nel tronco e nella chioma, quanto in presa nel terreno con le radici. La poesia della Rimi guarda a dimensioni inedite e, nel contempo, fa tesoro di quelle a venire della tradizione. È proprio la «Civiltà dei bambini» la protagonista di questa raccolta, in cui ogni baloccamento retorico e di stultitia letteraria è messo al bando per tornare alla concretezza ed evidenza delle manifestazioni e degli atti di un’infanzia guardata con occhi di suggestiva novità. AMEDEO ANELLI

In copertina: foto di Letizia Battaglia, Palermo, quartiere  Kalsa, 1979.


Premio Alda Merini di Imola e Premio Speciale della giuria del Premio Letterario Internazionale Città di Cattolica – Pegasus Literary Awards VIII^ Edizione

Premio Piersanti Mattarella per la poesia 2017 

Premio DilloInsintesi



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Autore

è nata a Prizzi (PA) nel 1957 e risiede in provincia di Agrigento. Poetessa, medico e neuropsichiatra infantile, svolge da anni una intensa attività di prima linea per la cura e la tutela dell’infanzia e dell’adolescenza, lavorando in particolare contro le violenze e gli abusi sui minori e a favore dei bambini portatori di handicap. Fa parte della redazione della rivista «Quaderni di Arenaria». Collabora alle attività della Fondazione Antonio Presti-Fiumara d’Arte-La Piramide e a varie riviste italiane di poesia fra le quali «L’Immaginazione» e «Poesia». È consulente culturale del Premio Telamone di Agrigento.
Tra le sue raccolte di versi, sono da segnalare Per non inventarmi, prefazione di Marilena Renda, Castelvetrano-Palermo, Kepos, 2002 (Premio Speciale Cesare Pavese sezione AMSI, 2003); La cura degli assenti, prefazione di Maurizio Cucchi, Faloppio, LietoColle, 2007; Era farsi. Autoantologia 1974-2011, prefazione di Daniela Marcheschi, Venezia, Marsilio, 2012 (Premio Laurentum, 2012 e Premio Brancati Zafferana – Segnalazione Speciale Stefano Giovanardi, 2013). Sua anche La civiltà dei bambini. Undici poesie inedite, e una intervista, a cura di Alessandro Viti, Voghera (PV), Libreria Ticinum Editore – CISESG, 2015 (risvolto di copertina di Chiara Tommasi).
Nel 2014 le è stato conferito il Premio Città di Sassari alla Carriera.