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Scultura nei giardini delle ville venete

Scultura nei giardini delle ville venete

Il territorio vicentino

pp. 384 con 163 ill. a col. e 500 bn, 1° ed.
978-88-317-1880-6
Il volume illustra uno dei capitoli più ricchi e interessanti ma meno indagati dell'arte veneta, la statuaria da giardino, un genere che trova nel territorio di Vicenza un punto di partenza quasi obbligato poiché soprattutto in quest'area si realizzò l'età d'oro della villa veneta. Qui, inoltre, si trovano le cave delle pietre calcaree con cui venne realizzata la stragrande maggioranza delle opere; e qui, infine, operarono con continuità alcuni degli scultori italiani più importanti, come gli Albanese e, soprattutto, i Marinali. Artisti che, insieme ad altre personalità, anche meno note, emerse dalla ricerca, hanno saputo dar vita ad una «galleria» di straordinaria consistenza quantitativa ed estetica. La statuaria da giardino ricopre, infatti, un ruolo nient'affatto secondario poiché costituisce quel necessario complemento di Natura manipolata finalizzato al pieno godimento del «gentilhuomo», che contribuisce in modo sostanziale a definire l'inconfondibile organismo spaziale della villa veneta in cui sempre convivono coerenza funzionale e alta qualità estetica. In tale contesto le statue ricoprono il ruolo di «semiofori» capaci d'intrattenere ancora oggi con l'osservatore avveduto un fitto e fruttuoso dialogo. Esse rivelano con una stupefacente ricchezza di esiti formali e di soggetti - al pari degli affreschi che decorano gli interni della villa - i messaggi più diversificati, veicolando la volontà di rappresentazione del privilegio e del rango dei committenti, come pure le vicende concrete della loro vita e i loro interessi culturali, e incarnando la nostalgia per un «Eden» perduto, fuori dal tempo, come pure l'ideologia del momento. Un patrimonio unico, purtroppo sempre più gravemente minacciato dalle ingiurie del tempo se non dall'incuria colpevole dell'uomo.

Autore

 si occupa di temi legati all'arte veneta dal Cinquecento all'Ottocento, con particolare attenzione alla scultura, ai suoi protagonisti come pure ai temi iconografici ed iconologici legati alla statuaria dei monumenti funebri del Sei e Settecento. Al suo attivo sono diversi interventi in riviste specializzate, volumi miscellanei e atti di convegni; ha inoltre partecipato alla cura delle mostre Dal Medioevo a Canova (2000) e Donatello e il suo tempo (2001) ai Musei Civici di Padova, Orazio Marinali e la scultura veneta fra Sei e Settecento (2002) a Palazzo Thiene di Vicenza. Dal 2003 ha insegnato Museologia e critica artistica e del restauro, e Beni culturali e offerta Turistica presso l'Università Ca' Foscari di Venezia. Ha collaborato dal 2006 con la Fondazione Giorgio Cini come coordinatore scientifico della ricerca sulla statuaria veneta da giardino.