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Curator

Curator

Autobiografia di un mestiere misterioso

pp. 144, 1° ed.
978-88-317-1831-8
Che cosa fa un curatore d'arte? E come lo si diventa? Quali sono le qualità che gli permettono di emergere? Francesco Bonami, tra i curatori più famosi al mondo, disegna in questo libro il percorso di una carriera. Che non è proprio come si potrebbe immaginare. Fu la mamma a informarlo nel 2003 che era diventato direttore della Biennale di Venezia. E una volta dovette addirittura inventarsi di sana pianta l'esistenza di un curatore per attrarre i pittori che mancavano a una mostra. Un viaggio continuo il suo - da Pechino a Johannesburg, dall'Armenia alla Polonia - per scovare nuove idee e suggestioni (la linfa vitale del curatore), tra vicende improbabili, incontri formidabili e problemi incontrollabili. Con scenari sempre nuovi: non solo la Biennale di Venezia, ma anche Manifesta, Site Santa Fe nel New Mexico, la prestigiosa Biennale del Whitney Museum e l'enigmatico ruolo di Manilow Senior Curator con i surreali weekend in compagnia dei finanziatori del museo di Chicago. Racconti, avventure e disavventure nel mondo dell'arte animano questo affascinante percorso, popolato da strani personaggi (collezionisti, galleristi, direttori di museo, artisti e non), sempre in bilico tra follia, genialità e (qualche volta) noia. Attraverso la sua storia personale, e togliendosi non pochi sassolini dalle scarpe, Bonami racconta la realtà (non le favole) sullo strano mestiere che si è «ritrovato» a fare per trent'anni. Un mestiere che, confessa candidamente, ancora oggi non ha forse capito fino in fondo in cosa consista veramente.

Autore

(Firenze, 1955), critico e curatore di fama internazionale, dal 1999 al 2008 è stato senior curator del Museum of Contemporary Art di Chicago. È stato direttore artistico della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino, di Enel Contemporanea, della Fondazione Pitti Immagine Discovery e del Centro d’Arte Contemporanea di Villa Manin. Curatore di numerose mostre internazionali, nel 2003 ha diretto la cinquantesima edizione della Biennale di Venezia. Sempre nel 2003, insieme a Raf Simons, ha curato The Forth Sex per Pitti Immagine. Ha inoltre curato nel 2008 Italics: Italian Art Between Tradition and Revolution, 1968-2008 a Palazzo Grassi (Venezia), nel 2009, con Alison Gingeras, Mapping the Studio per la Fondazione Pinault a Punta della Dogana (Venezia). Nel 2010 è stato curatore della Biennale del Whitney Museum of American Art. Ha curato personali di Rudolf Stingel, Damien Hirst, Maurizio Cattelan, Jeff Koons, Takashi Murakami, Yan Pei Ming, Juergen Teller e Jeff Wall. Collabora regolarmente con «La Stampa», «La Gazzetta dello Sport», «Vanity Fair», «Icon», «Flair», «Donna Moderna», «Grazia Casa». Dirige la rivista «Anew». Per la televisione ha condotto Potevo farlo anch’io (con Alessandro Cattelan) su Sky Arte e Dopotutto non è brutto (con Geppi Cucciari) su RaiUno. Tra i suoi numerosi libri: Lo potevo fare anch’io. Perché l’arte contemporanea è davvero arte (2007, tradotto in russo), Dopotutto non è brutto (2009), Dal Partenone al panettone. Incontri inaspettati nella storia dell’arte (2010), Si crede Picasso (2010), Maurizio Cattelan. Autobiografia non autorizzata (2011, tradotto in inglese e francese) e Mamma voglio fare l’artista! (2013). Con Marsilio ha pubblicato, nel 2005, il suo primo romanzo, Lezioni di fumo. Nel 2010 ha ricevuto la Légion d'honneur della Repubblica francese.