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Diario proibito

Diario proibito

La verità nascosta sull'assedio di Leningrado
traduzione e cura di

pp. 160, 1° ed.
978-88-317-1624-6

Nel 1938 Ol'ga Berggol'c viene arrestata, con l'accusa di aver cospirato contro Zdanov, e, dopo quasi un anno di detenzione, rimessa in libertà. Come ad altri esponenti dell'intelligencija del tempo, emarginati in quanto potenziali "nemici del popolo" e poi reintegrati nell'establishment sovietico, anche alla Berggol'c viene data di nuovo l'opportunità di partecipare attivamente alla vita culturale del paese e allo scoppio della seconda guerra mondiale è assunta nella redazione di Radio Leningrado come speaker e autrice di programmi. Dai microfoni della radio, nei giorni dell'assedio, incoraggia i leningradesi a resistere in nome dell'imminente vittoria divenendo progressivamente l'emblema della stoica e grandiosa resistenza di Leningrado, mentre la propaganda ne strumentalizza l'immagine celebrandola in tutta la sua retorica. Ma, testimone tragica e insieme ambivalente del suo tempo, la Berggol'c nei 900 giorni dell'assedio registra con assoluta lucidità, minuziosamente, nelle pagine del suo diario segreto, nascosto in un cortile di Leningrado, l'angosciosa quotidianità della città con i suoi lutti, le privazioni, interrogandosi sulle laceranti contraddizioni che attraversano la società sovietica. Alternando annotazioni di carattere privato, personale, a riflessioni sulle condizioni del popolo russo e sul tragico vissuto staliniano, comporrà a poco a poco il quadro autentico di una realtà spesso deformata dalla propaganda e negata dal regime.

Autore

(1910-1975). La sua vita e la sua produzione letteraria sono legate alla città di Leningrado. Figlia di un medico di fabbrica, esordisce giovanissima, a quindici anni, pubblicando versi e racconti per case editrici specializzate in letteratura per ragazzi. Nel 1934 esce la sua prima raccolta di liriche Stichotvorenija (Poesie) e viene accolta nell’Unione degli Scrittori. Gli anni della guerra le ispirano alcuni intensi poemi tra cui Leningradskaja poema (Poema di Leningrado, 1942) e il dramma Oni zili v Leningrade (Vivevano a Leningrado), scritto in collaborazione con Georgij Makogonenko, con cui realizza anche la sceneggiatura del film Leningradskaja simfonija (Sinfonia di Leningrado, 1945), contenente documenti e filmati raccolti dal 1942 al 1944. Nel 1959 conclude la prima parte del suo romanzo-confessione Dnevnye zvëzdy (Stelle diurne), alla cui stesura si era dedicata a partire dal 1939, forse la sua opera più complessa e ambiziosa, rimasta incompiuta.