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La collaborazione di Rosmini al "Risorgimento" di Cavour

La collaborazione di Rosmini al "Risorgimento" di Cavour

prefazione di

pp. 224, 1° ed.
978-88-317-0964-4
Filosofo della politica e del costituzionalismo sconosciuto allo stesso pensiero politico prerisorgimentale, Antonio Rosmini fu il maggiore esponente del cattolicesimo liberale. Osteggiato da una sinistra demagogica e legata al mito francesista - fondamento della Rivoluzione e della Restaurazione - e da una forte tendenza reazionaria della curia romana, credette, ricambiato, in Pio ix "papa liberale". Amico di famiglia dei fratelli Gustavo e Camillo Cavour, insegnò a entrambi come evitare uno scontro tra neoguelfi e neoghibellini. Critico dello Statuto Albertino, che considerava la cattolica come religione dello Stato piemontese, sul quotidiano «Il Risorgimento» Rosmini scrisse parole pacate per spiegare come giungere a un'unità italiana, magari confederale: non sul modello francese e neppure su quello inglese, ed esprimendo invece simpatia per lo statunitense. Insegnò a Camillo Cavour il principio "libera Chiesa in libero Stato", che poi il conte fece proprio in un paese che andava espandendosi in maniera troppo laicista e scarsamente coordinato coi maggiori settori popolari di espressione cattolica. Rosmini anticipò il popolarismo sturziano e la democrazia cristiana degasperiana. Nel libro vengono dettagliatamente analizzati i dodici articoli sulla costituzione di un futuribile Regno dell'Alta Italia, rimasto irrealizzato per il prevalere degli interessi dinastici di casa Savoia e di una non convenienza francese e inglese a fare dell'Italia la maggiore potenza mediterranea.

Autore

(1930), gironalista parlamentare e presidente dell'Isder )Istituto per la storia della democrazia repubblicana). E' autore di numerosi volumi dedicati alla Democrazia cristiana e in generale ai partiti italiani del secondo Novecento. Ha collaborato con numerose testate e diretto l'agenzia di stampa "Radar" e il settimanale della Dc "La Discussione".