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Il diritto della Dignità umana

Il diritto della Dignità umana

Riflessioni sulla globalizzazione dei diritti umani

pp. 176, 1° ed.
978-88-317-0866-1
Con la Carta delle Nazioni Unite (1945) e la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (1948) si è aperta una nuova era nella storia dell'umanità. Il principio secondo cui "il riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana e dei loro diritti, eguali e inalienabili, costituisce il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo" prende il posto del principio di sovranità degli stati. Ha così inizio una rivoluzione copernicana nell'ordinamento internazionale: la dignità umana come il sole al centro del sistema, l'etica universale recepita dalla norma giuridica che se ne fa traghettatrice nei vari campi, a cominciare da quello della politica. La globalizzazione dei diritti ha preceduto la globalizzazione in atto nei vari campi, esiste quindi la 'bussola globalizzata' per rispondere, in corretto rapporto di scala, alle sfide del governo della globalizzazione. Quanto proclamato dalla Dichiarazione Universale è il risultato di un processo carsico della civiltà del diritto: i vari percorsi costituzionali, separatamente realizzati dagli stati nel corso dei secoli, sono emersi in superficie confluendo nell'alveo di un nuovo Diritto internazionale che esalta la vita delle persone e l'eguaglianza dei diritti fondamentali. La Dichiarazione Universale è all'origine di un folto gruppo di convenzioni giuridiche e protocolli che costituiscono il corpus organico del vigente Diritto panumano. Per l'effettività di questo operano organismi specializzati a livello internazionale, nazionale e locale: dal Consiglio diritti umani delle Nazioni Unite alle Corti regionali (europea, interamericana, africana), dall'Alto Commissario delle Nazioni Unite alle Commissioni nazionali per i diritti umani. Le organizzazioni di società civile con finalità di promozione umana si stanno appropriando del nuovo Diritto, facendone il perno della loro legittimazione, formale e sostanziale, ad agire dentro e fuori degli stati di appartenenza. Il volume intende offrire una chiave di lettura per così dire architetturale di una realtà giuridica vasta, complessa, fortemente innovativa.

Autore

è professore emerito dell'Università di Padova, dove ha insegnato Relazioni internazionali e Tutela internazionale dei diritti umani. È titolare della Cattedra UNESCO in Diritti umani, democrazia e pace presso la stessa università e direttore dell'«Annuario italiano dei diritti umani» (Marsilio). Nel 1982 ha promosso la creazione del Centro diritti umani dell'Università di Padova e, nel 1997, del Master europeo in Diritti umani e democratizzazione, cui partecipano 41 università europee. Tra le sue pubblicazioni si segnala Il Diritto della dignità umana. Riflessioni sulla globalizzazione dei diritti umani (Marsilio 2011).