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Il destino dell'Acropoli e Dimitris Pikionis

Il destino dell'Acropoli e Dimitris Pikionis


pp. 80, 1° ed.
9788829789375
Sino a che punto «abbiamo noi il diritto di postulare la sopravvivenza di qualcosa di originario accanto a ciò che in seguitone è scaturito?», si chiedeva Sigmund Freud ponendosi una domanda che ognuno, ma in particolare ogni archeologo, restauratore o architetto dovrebbe condividere nel confrontarsi con un’opera di sempre quale è l’Acropoli. Da dove traggono legittimità le decisioni e i modi in base ai quali noi operiamo per conservare quanto riteniamo fondativo del patrimonio comune che il passatoci ha consegnato? Domande simili ritornano in ciascuna delle pagine di questo libro.
Al suo centro vi è il confronto tra quanto è stato e viene fatto per garantire sicura e non conturbante accoglienza ai milioni di visitatori che ogni anno salgono sull’Acropoli e quanto un architetto colto come pochi altri, Dimitris Pikionis, vi costruì sistemando i percorsi di accesso e i servizi di accoglimento alla metà del secolo scorso. Anche alla luce della nobiltà dell’opera di Pikionis, quanto ai nostri giorni si va realizzando per la conservazione dell’Acropoli, rendendola vieppiù un disarmante simulacro, mascherandole tracce del lavoro del suo costruttore, il tempo, rivela la sua costitutiva povertà.

Autori

 è professore di Progettazione architettonica all’Università Iuav di Venezia, di cui è stato Rettore. Ha curato la mostra dedicata a Dimitris Pikionis nel 1999 a Venezia e tra i suoi libri vi è la monografia che l’accompagnava.

, professore emerito di Storia dell’architettura, è direttore della rivista Casabella; i suoi libri sono stati pubblicati in diverse lingue.