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Geografie d'acqua: paesaggi ibridi

Geografie d'acqua: paesaggi ibridi


pp. 240, 1° ed.
9788829720699

I fiumi entrano nel radar della nostra vita, mediatica e materiale, soprattutto in occasione delle loro estreme manifestazioni di assenza (siccità) e presenza (inondazioni). Queste polarità permettono di comprendere come le geografie d’acqua possano essere identificate sia come “fasce di conflittualità” che come “laboratori concettuali e politici” in cui individuare le dinamiche più generali che caratterizzano contesti territoriali a diversa scala. Nell’ampio palinsesto di cambiamenti climatici, sociali, culturali, spaziali o politici, l’acqua rappresenta una possibile lente attraverso la quale studiare l’instabilità e la policronicità dei territori e dei suoi abitanti (umani e non). Proprio per questo diventa fondamentale apprezzare l’assetto dell’idrografia in quanto grande assemblaggio tecnico, un “ibrido paesaggistico” in cui la trasformazione della natura non è un’eccezione, bensì la regola. Indagare questa potenziale conflittualità in relazione alla trasformazione fa sì che questa non diventi solo strumento di controllo, ma di dialogo per raggiungere un efficace connubio tra società e idraulica.

Autore

insegna Geografia Umana presso l’Università degli Studi di Udine. Si interessa di paesaggio e in particolare dei rapporti tra comunità antropiche e morfologie idrauliche. Conduce attività di ricerca su patrimonio e patrimonializzazione, evoluzione dei paesaggi quotidiani e marginali, dinamiche dell’abbandono e impatti del turismo sulle comunità e sugli immaginari paesaggistici. Tra le sue ultime pubblicazioni: Costruire Contratti di Fiume. Riflessioni, percorsi, pratiche (Forum editrice 2023) con Anna Brusarosco, Arcipelago delle maree. Esplorare gli incerti confini della Venezia Anfibia (Cafoscarina 2023) con Federica Letizia Cavallo e Francesco Vallerani e Waterways and the Cultural Landscape (Routledge 2018) con Francesco Vallerani.