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Mani nella terra

Mani nella terra

traduzione di

pp. 416, 1° ed.
9788829711215
Dopo aver perso un lavoro in Colorado, e aver dormito in macchina per due mesi, Owen Callahan ha bisogno di rimettersi in sesto. Tornato a vivere col nonno nel Kentucky, accetta un posto da giardiniere in un piccolo college che gli consente di frequentare il suo corso di scrittura creativa. È qui che conosce Alma Hadzic, impegnata in una residenza letteraria dopo aver pubblicato con successo una raccolta di racconti. Nata a Sarajevo e fuggita con i genitori durante la guerra, Alma sembra avere tutto quello che Owen non ha: una posizione prestigiosa, una formazione nelle migliori scuole del paese, un futuro promettente, ma soprattutto una famiglia progressista che le ha sempre garantito supporto e comprensione. Tra i due, accomunati solo dall’amore per i libri, inizia una relazione clandestina che, facendosi sempre più intensa, complicata e totalizzante, rivela quanto, dai ragazzi che siamo stati, discenda il tipo di adulti che possiamo diventare.
Un acuto, tenero e ipercontemporaneo romanzo d’amore, che interroga il senso profondo della letteratura e racconta – con empatia e senza pregiudizi – la spaccatura tra l’America liberal, colta e agiata delle grandi città e l’America provinciale, conservatrice e impoverita, che va a messa la domenica con un fucile nel pick-up. Una spaccatura gravida di contraddizioni e, osservata da vicino, molto meno netta di quanto si immagini.
 

Autore

nato e cresciuto nel Kentucky, ha frequentato il prestigioso Iowa Writers’ Workshop, dove oggi tiene corsi sulla letteratura rurale americana. Vive a New York.