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Antonio Ligabue

Antonio Ligabue

Gli anni della formazione (1899 - 1919)

pp. 248, 1° ed.
978-88-297-0212-1

La vita e la carriera di Antonio Ligabue (1899-1965) vengono fatte coincidere con i luoghi, le pianure emiliane, dove l’artista ha vissuto dai vent’anni in poi. In realtà il pittore, figlio di un’operaia emigrata, è nato a Zurigo ed è cresciuto in Svizzera. Viene affidato a una famiglia del luogo, che fa di tutto per dargli un’esistenza dignitosa. Ma il ragazzo è problematico: prima è ospite di un istituto speciale, poi è ricoverato in una clinica psichiatrica. Nel 1919 viene espulso dalle autorità elvetiche perché giudicato «un individuo mentalmente minorato e socialmente pericoloso». Arriva così in Italia senza conoscere una sola parola di italiano. Vive nella miseria, deriso, abbandonato al proprio destino. Eppure Ligabue (il suo vero nome, ereditato dal patrigno, è Laccabue), il «tedesco», il «matto», è un uomo tutt’altro che privo di educazione e di cultura. Negli anni dell’adolescenza e della giovinezza ha frequentato, pur tra mille difficoltà, le scuole elvetiche. È là che i metodi di insegnamento e i progressi della pedagogia curativa hanno lasciato in lui un terreno fertile, insieme ai semi di una operosità creativa che presto faranno germinare opere indimenticabili che recano, profonde, le impronte nostalgiche del paese che il «van Gogh svizzero», fra molte sofferenze e contro la propria volontà, ha dovuto abbandonare.

Autore

(1952) è professore emerito di Letteratura italiana all’Università di San Gallo. Fra i suoi libri più recenti, l’edizione delle poesie di Ernesto Ragazzoni (Buchi nella sabbia e pagine invisibili, Einaudi 2000, introduzione di Sebastiano Vassalli) e quella dei Canti Orfici di Dino Campana (Einaudi 2003, 2018⁹); La lingua italiana in Svizzera. Cronache e riflessioni (Salvioni 2011, presentazione di Luca Serianni); Troppo poco pazzi. Leonardo Sciascia nella libera e laica Svizzera (Olschki 2011); l’edizione delle Rime milanesi di Carl’Antonio Tanzi (Fondazione Bembo-Guanda 2016). Per Marsilio ha pubblicato L’Italia in Svizzera. Lingua, cultura, viaggi, letteratura (2010), Il ristoro della fatica. Erudizione e storia letteraria nel Settecento (2014) e Orfeo barbaro. Cultura e mito in Dino Campana (2017). È attivo anche sul versante della scrittura creativa (Premio Schiller 1998).