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Il cervello di Kennedy

Il cervello di Kennedy

traduzione di

pp. 384, 1° ed.
978-88-297-1148-2
Louise Cantor ha sempre vissuto sul fondo di buche polverose, concentrata sulle tracce del passato. Al rientro in Svezia dopo un’intensa campagna di scavi nel Peloponneso, viene però raggiunta dal presente, che la costringe a distogliere lo sguardo dai reperti cui ha dedicato la sua vita di archeologa per rivolgerlo a una realtà che la fa precipitare in un abisso. Il figlio Henrik è morto nel proprio letto: pare abbia ingerito una forte dose di sonniferi ma, anche se per la polizia si tratta di suicidio, Louise è convinta che qualcuno lo abbia ucciso. Per lei comincia così una dolorosa indagine personale che ripercorre le ultime tappe della vita di un figlio che si rende conto di non aver mai conosciuto veramente. Tra le sue carte, Louise trova indizi che portano all’Australia, a un indirizzo segreto di Barcellona e a un solitario villaggio del Mozambico. Trova anche le lettere di una fidanzata di cui lei non ha mai saputo e – cosa ancor più sconvolgente – un accurato dossier sulla sparizione del cervello del presidente Kennedy dopo l’attentato di Dallas. Perché Henrik era ossessionato da quella vecchia storia? È possibile che ci sia un legame con la sua morte e con il mondo corrotto e spietato creatosi intorno alla tragedia dell’Aids, come alcuni documenti lasciano supporre? Affaristi senza scrupoli che commerciano in sangue infetto, ricercatori impegnati in esperimenti illegali, contrabbandieri di farmaci, persone pronte a tutto pur di tenere nascosta la verità: nella sconcertante ricerca di Louise Cantor, ritroviamo tutti i temi cari all’autore svedese che meglio di ogni altro ha saputo raccontare i crimini del nostro tempo e la complessità del continente nero.

Autore

(1948-2015) ha vissuto tra la Svezia e il Mozambico. Scrittore e regista teatrale, noto per la serie del commissario Wallander, è autore di romanzi, polizieschi e libri per bambini che hanno venduto più di quaranta milioni di copie nel mondo. Con Sabbie mobili ha lasciato anche un libro testamento in cui si confronta con la malattia cui si è dovuto arrendere.