massima esperta di patrimonio culturale ebraico italiano e componente del Comitato europeo per il patrimonio ebraico.
è stato un drammaturgo, poeta, attore e regista siciliano, autore di una vasta produzione di opere teatrali scritte principalmente in palermitano, per buona parte inedite. Si deve a Franco Quadri la pubblicazione per Ubulibri di una prima raccolta di testi, Il teatro del sarto (1990). Il suo è stato un percorso in solitudine con una predilezione per la dimensione del laboratorio. Negli anni novanta, con l’Associazione Laboratorio Femmine dell’Ombra, ha svolto un lavoro teatrale nel quartiere popolare di Palermo dell’Albergheria con gli abitanti del luogo. Nel 2002 nasce la Compagnia Franco Scaldati con un’attività di produzione e promozione delle opere del drammaturgo. Nel biennio 2005-2006 Scaldati è direttore artistico del festival Orestiadi di Gibellina. All’attività teatrale ha affiancato il lavoro cinematografico con registi quali i fratelli Taviani, Pasquale Scimeca, Ciprì e Maresco. Durante la sua carriera, ha ricevuto numerosi e prestigiosi riconoscimenti, tra cui due premi speciali Ubu.
ha conseguito la laurea triennale in Studi Storico-artistici e magistrale in Storia dell’Arte presso l’Università la Sapienza di Roma. Ha conseguito il dottorato di ricerca in Scienze Umane presso l’Università degli Studi di Ferrara. Ha curato tre eventi culturali (Mercati di Traiano, Palazzo Barberini). È stata borsista dell’Istituto di Studi Rinascimentali (Ferrara 2017), dell’Istituto di Italiano di Studi Filosofici (Napoli 2019) e della Fondazione Ermitage Italia (Venezia 2020). Oltre a diversi articoli e alla collaborazione ad alcuni eventi espositivi, ha pubblicato il volume La storia per le immagini (2018). Le sue ricerche si concentrano sul panorama artistico ferrarese tra XVI e XVII secolo e sulla pittura emiliana e i suoi rapporti con il collezionismo romano di inizio Seicento.
(Chiavenna, 1947) è stato assistente ordinario presso l’Università di Torino e professore ordinario di Geografia presso le Università di Modena e di Milano, dove ha presieduto i corsi di laurea triennale e magistrale in Geografia. I suoi studi riguardano la geografia e i viaggi, i sistemi urbani e metropolitani, l’organizzazione e lo sviluppo regionale, la montagna italiana ed europea. Accanto a quelli più strettamente disciplinari ha coltivato interessi storici, relativi soprattutto ai rapporti transalpini, in specie italo-svizzeri, nonché all’alimentazione come espressione geo-culturale.
(Dolo, Venezia, 1976; residente a Roma) regista di film e documentari per il cinema e la televisione, è anche dottore di ricerca in Sociologia della comunicazione. Da più di dieci anni presta particolare attenzione al tema delle migrazioni ed è socio fondatore di ZaLab. Oltre a numerosi documentari, ha diretto tre lungometraggi, tutti prodotti da Jolefilm: Io sono Li (candidato a quattro David di Donatello, vincitore di decine di premi internazionali, tra cui il Premio Lux del Parlamento europeo, e distribuito in oltre 45 paesi), La prima neve (sezione Orizzonti della 70a Mostra internazionale del cinema di Venezia e vincitore del Festival di Annecy) e L’ordine delle cose (selezione ufficiale della 74a Mostra internazionale del cinema di Venezia). Nel 2015, per Marsilio, ha pubblicato il libro FuoriRotta. Da quattordici anni vive a Roma, tra Torpignattara e Piazza Vittorio. Questo è il suo primo romanzo.
è una delle voci più interessanti della letteratura giapponese di oggi. I suoi romanzi, tutti bestseller da cui sono anche stati tratti film per il grande schermo, hanno ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Naoki, per il quale era già risultato finalista sei volte.
(1958) è uno dei più apprezzati scrittori e critici svedesi. Il suo romanzo Gli spodestati (Marsilio 2012), un successo internazionale, ha vinto l’August Prize, il più prestigioso premio letterario di Svezia. I prescelti (Marsilio 2018) ha ricevuto in Francia il Prix Médicis come migliore romanzo straniero.
è psicologa e psicoterapeuta con formazione in ambito cognitivo-comportamentale, psicosomatica, dinamica di gruppo, disegno onirico e team building. Svolge attività di consulenza, formazione, coaching nei suddetti ambiti. Psicologa dello sport per atleti, squadre e federazioni anche nazionali. Collabora da oltre venticinque anni con CUOA Business School come docente. Per Marsilio ha pubblicato Dal singolo al gruppo con Danilo Berteotti e Allenare le soft skill con Giulio Vidotto, Marta Ghisi e Ivana Simeone.
nasce nel 497-496 a.C. a Colono, nei pressi di Atene, e muore nel 406. Legato alla storia della città – allora al suo apogeo – anche da impegni di carattere politico (fu stratego insieme a Pericle durante la guerra di Samo), il suo nome si colloca idealmente al centro della grande triade dei tragici ateniesi, fra Eschilo ed Euripide. A lui si devono alcune innovazioni drammaturgiche, come l’utilizzo sistematico del terzo attore e l’aumento del numero dei componenti del coro. Amato dal pubblico, celebrato in numerose vittorie e ricordato da morto con l’istituzione di un culto, dei moltissimi drammi da lui composti si sono conservati solo sette titoli (Aiace, Trachinie, Antigone, Elettra, Edipo re, Filottete, Edipo a Colono), insieme a un frammentario dramma satiresco (I segugi).
(Kislovodsk 1918-Mosca 2008), dopo l’esordio nel 1962, in particolare con Una giornata di Ivan Denisovi č che lo rese subito famoso nel mondo, ricevette il premio Nobel per la Letteratura nel 1970. Venne espulso dall’urss nel 1974 per altre opere proscritte dalla censura nel suo paese e pubblicate solo all’estero, tra le quali Arcipelago Gulag. Visse l’esilio negli Stati Uniti, lavorando al grandioso ciclo storico-narrativo La Ruota rossa fino al 1994, quando rientrò in patria, dove, anche nei suoi ultimi anni, continuò a scrivere e a pubblicare.
ha scritto un romanzo, un paio di film, ma soprattutto migliaia di articoli e alcuni libri di critica culturale (Come salvarsi il girovita, La repubblica dei cuochi, L’era della suscettibilità, L’economia del sé), col vasto programma di capire come siamo diventati quel che siamo, e la scellerata ambizione di sistematizzare il presente.
(1977), architetto, dottore di ricerca, già funzionario nella Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza, è attualmente professore associato di Restauro architettonico presso l’Università Iuav di Venezia.
Le sue attività di ricerca riguardano le forme e le tecniche di conservazione e restauro delle rovine e dei luoghi abbandonati, con particolare riferimento ai temi della ricostruzione postbellica (Liliana Grassi e il recupero creativo della memoria storica, Bonsignori 2004) e ai restauri in area archeologica vesuviana (Tra Materia e Memoria. Ercolano 1711-1961, Maggioli Editore 2014).
scrive sulla «Stampa», giornale che ha diretto per sette anni. È stato direttore del Tg1 e del Giornale Radio Rai. È autore di un libro-intervista con Andrea Camilleri, La testa ci fa dire (2000), dei saggi Edda Ciano e il comunista (2009), Le amanti del vulcano (2010), Il grande dandy (2011), Le sconfitte non contano (2013), Presunto colpevole (2020) e del romanzo fantapolitico Colosseo vendesi (2016). Con Marsilio ha pubblicato, insieme a Mario Pendinelli, Quando c’erano i comunisti (2020, edizione tascabile 2022).
insegna matematica e fisica al City College di San Diego. I suoi racconti sono apparsi su numerose riviste letterarie americane. La vita invisibile di Ivan Isaenko è il suo primo romanzo.
Cavaliere del lavoro, è stato tra i fondatori di Comer Industries s.p.a., che ha guidato per cinque decenni per poi dedicarsi alla crescita di Vimi Fasteners s.p.a., di cui è presidente. È presidente e AD di Finregg s.p.a., la holding di famiglia, che detiene partecipazioni nei settori meccanico, finanziario e immobiliare. Ha occupato posizioni apicali nel sistema Confindustria. Nel 2013 è stato chiamato alla guida di Federmeccanica per la quale, nel 2016, ha sottoscritto un innovativo Contratto collettivo nazionale di lavoro.
scrittore e politologo, vive non lontano da Oslo e da molti anni è consulente del ministero della Difesa norvegese. Con il suo romanzo d’esordio, L’ultimo pellegrino (Marsilio 2018), ha vinto sia il Glass Key che il Riverton Prize, i massimi riconoscimenti scandinavi per la letteratura poliziesca: è l’unico autore insieme a Jo Nesbø ad averli ottenuti entrambi. Le lacrime di Medusa è il secondo episodio della serie con protagonista Tommy Bergmann, pubblicata in dodici paesi.