(1975), ex ballerina e coreografa con un passato in televisione e teatro, è tra le più belle sorprese del poliziesco nordico degli ultimi tempi. La sua serie, di cui Il porto degli uccelli è il terzo episodio pubblicato in Italia, è stata venduta in venticinque paesi e i suoi libri sono stati ai vertici delle classifiche dell’intera Scandinavia. Vive a Copenaghen con la sua famiglia.
storico e giornalista svedese, è stato segretario permanente dell’Accademia di Svezia che assegna il Nobel per la Letteratura. Nel 1993 ha ricevuto il premio August, assegnato alle migliori opere svedesi di narrativa, saggistica e letteratura per ragazzi, e nel 2002 il premio Selma Lagerlöf per la Letteratura. Nel 2012 in Italia è stato tradotto La bellezza e l’orrore. La Grande Guerra narrata in diciannove destini.
(Roma, 1972) insegna filosofia all’Università di Urbino Carlo Bo. Scrive per varie testate, tra cui «L’Espresso», e ha collaborato con «il manifesto», «MicroMega» e «la Lettura» del «Corriere della Sera». Cura il blog L’urto del pensiero e collabora con Rai Educational Filosofia. È autore di vari articoli e libri, tra cui, edito da Marsilio, Contro le donne. Storia e critica del più antico pregiudizio (2016).
nasce a Eleusi nel 525 a.C., da nobile famiglia. Della sua vita, come di quella degli altri grandi tragici greci, Sofocle ed Euripide, si sa molto poco. Fu accusato di aver divulgato i misteri eleusini, di cui era seguace. Partecipò alle guerre persiane contro Dario e contro Serse. Fu alla corte di Ierone di Siracusa. Morì a Gela nel 456-455 in circostanze misteriose. Delle novanta tragedie che gli vengono attribuite dagli antichi, solo sette sono sopravvissute: Persiani, Sette contro Tebe, Supplici, Orestea (Agamennone, Coefore, Eumenidi), Prometeo incatenato. L’Orestea è l’unica trilogia completa di tutta la produzione tragica greca.
nasce nel 480 a.C. a Salamina e muore nel 406 in Macedonia, alla corte del re Archelao. Scarse sono le notizie concrete sulla sua vita, molte le leggende fiorite sul suo conto. Poco amato – perché poco capito – dal pubblico contemporaneo, ebbe una grande fortuna postuma e fu il più letto e il più conosciuto dei tre grandi tragici greci nel corso dei secoli. Della sua vasta produzione (gli si attribuiscono una novantina di drammi) sono pervenute a noi diciassette tragedie (Alcesti, Medea, Ippolito, Eraclidi, Supplici, Andromaca, Ecuba, Elettra, Eracle, Ione, Troiane, Ifigenia in Tauride, Elena, Fenicie, Oreste, Ifigenia in Aulide, Baccanti) e un dramma satiresco, il Ciclope. Di incerta attribuzione è il Reso.