"Dovrei tacere ma non ne sono capace"
"Perché un uomo decide di mettere in gioco la propria vita? Perché non si piega? Perché a un certo punto decide di dire le cose come le vedono i suoi occhi rompendo la versione di comodo che ne dà il conformismo generale? La verità ultima è sempre nei dettagli, ed è perciò che la storia del comunismo è anche la storia di Emilio Guarnaschelli; che il fallimento del comunismo non sarebbe, non è, percepibile né tematizzabile in tutto lo spessore della sua tragicità se non si pone mente alle milioni di tragedie individuabili simili a quella del ragazzo piemontese di cui raccontano queste pagine" Ernesto Galli della Loggia
Emilio Guarnaschelli, giovane operaio comunista, visse con entusiasmo i suoi primi mesi nella patria del socialismo, ma nel 1935 - durante una massiccia ondata di arresti - venne condannato a cinque anni nel campo di Pinega oltre il circolo polare artico. Questo libro documenta - attraverso le lettere amorosamente raccolte dalla sua ragazza di allora Nella Masutti - la presa di coscienza della ferocia delle persecuzioni staliniane, la sofferenza, la fame, la solitudine della prigionia, fino alla morte avvenuta all'età di ventotto anni, nel 1939.