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Il Soft Power dell'Italia

Il Soft Power dell'Italia


pp. 112 con 7 ill. a col., 1° ed.
978-88-317-2767-9

Joseph S. Nye ha definito il Soft Power come «il potere di sedu- zione che uno Stato esercita sugli altri». Il peso di un paese sulla scena internazionale dipende sì dalla forza militare e da quella economica, ma in misura crescente dalla sua capacità di affer- marsi mediante la comunicazione, l’immagine e la cultura. Sotto questo profilo, l’Italia parte avvantaggiata. La storia, l’arte e lo stile di vita hanno fatto di noi una superpotenza culturale. Per trasformarsi in vero Soft Power, capace quindi di generare un beneficio per il paese in termini di influenza e di ricadute eco- nomiche, però, il generico prestigio culturale non basta: deve tra- dursi in istituzioni e azioni precise. In questo Rapporto realizzato per l’Associazione Civita, Giuliano da Empoli traccia le coordinate della nuova geopolitica del Soft Power e delinea i contorni di un possibile modello italiano.

Autore

(Parigi, 1973) è presidente del think tank Volta. Con Marsilio ha pubblicato, tra gli altri, Overdose (2002), Fuori controllo (2005), La sindrome di Meucci (2006), Obama. La politica nell’era di Facebook (2008), Contro gli specialisti (2013) e La rabbia e l’algoritmo (2017). Gli ingegneri del caos è stato pubblicato in Francia da JC Lattès ed è in corso di traduzione in diversi paesi.