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Il baratto

Il baratto


pp. 320, 1° ed.
978-88-317-9962-1
Ghita incarna il prototipo dei desideri di ogni donna della nostra epoca: è nata in una famiglia benestante e si è sposata con un ricco imprenditore, ha due figli, una bella casa, insomma tutto quello che una donna può desiderare, ma soprattutto il suo lavoro le riempie la vita molto più dell'amore per suo marito che è ormai diventato una tenera amicizia. È docente universitaria di psichiatria, aiuto del primario, e ha con lui una sorta di amicizia che a volte sembra essere molto di più. Le sue pazienti, e lei se ne rende conto, sono più importanti del marito, dei figli, del posto prestigioso che occupa nella società della buona borghesia a cui è sempre appartenuta. Ghita è convinta di non aver mai voluto o desiderato niente di diverso e, in fondo, è certa di non aver mai amato. Ed è felice che sia così. Ma in un monotono pomeriggio di Pasqua qualcosa di assurdo, qualcosa di inverosimile, come inverosimili sono gli scherzi dell'inconscio, le cambierà la vita. Due sono le domande che Ghita e il lettore si pongono attraverso questa storia: da dove viene il Male? E si può vendere l'anima al diavolo per rivivere il momento più orribile del proprio passato?

Autore

è nata e vive a Firenze, dove lavora con un gruppo di ricerca presso la facoltà di Lettere e filosofia dell'università. Collabora a diverse riviste filosofico-letterarie ed è autrice di alcuni radiodrammi (uno sarà prossimamente trasmesso dalla wdr, rete nazionale tedesca). Per la sua attività teatrale ha ricevuto dalla città di Firenze il «Fiorino d'oro». Ha scritto un saggio, Pirandello: l'inconsistenza dell'oggettività (Laterza), e ha pubblicato con Marsilio quattro romanzi: Lezioni di francese (1994, Premio Donna Città di Roma), La pazza (1996), Viaggio per nessun luogo (1998, finalista al Premio Chianti) e Prima che faccia buio (2005).