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Gli uscocchi

Gli uscocchi

Pirati e guerrieri tra impero ottomano asburgico e Repubblica di Venezia

pp. 152 con 16 ill. a col. e b/n, 1° ed.
978-88-317-9705-4
La vicenda degli uscocchi si colloca all’interno delle grandi lotte per il potere tra l’Impero ottomano, la Repubblica di Venezia e l’Impero degli Asburgo nel delicatissimo scacchiere adriatico tra il XVI e il XVII secolo, ma - a tutt’oggi - la documentazione storica non è stata studiata a sufficienza, e resta un mistero il loro stesso nome, che persino vocabolari ed enciclopedie descrivono in maniera discordante e imprecisa. Il termine, dal serbo/croato uskok, “fuggiasco”, ha poi assunto negli anni molti altri significati: “profughi”, “migranti”, “predatori”, “assalitori”, “disertori”, “ribelli”, “guerrieri”, “pirati”.
L’epoca degli uscocchi, che in origine svolgevano un’utile funzione militare come primo baluardo cristiano contro l’avanzata turca, è durata circa ottant’anni: da cento - quanti erano inizialmente nel 1537, quando la roccaforte di Klis venne conquistata dai turchi - diventarono duemila alla fine della loro storia, conclusasi con la “guerra di Gradisca” o “guerra degli uscocchi” nel 1617. I cronisti pagati dai tre stati che si spartivano l’Adriatico li descrivono, a seconda delle necessità e degli obblighi verso i committenti, a volte come profughi spinti dall’avidità per il danaro e la vendetta, altre come combattenti per la giustizia e la libertà. Ma, da qualunque punto di vista si osservi, è indubbio il fatto che i Balcani mai sono stati tanto presenti nell’Adriatico come lo furono con gli uscocchi; quegli «homini valorosi e disperati» hanno lasciato la propria impronta sulla scena politica europea dell’epoca: l’età moderna non può che apprezzarne appieno il mito.


Stevka Šmitran - poetessa, traduttrice, saggista - insegna all’Università di Teramo. Tra le sue pubblicazioni si segnalano: Crnjanski e Michelangelo (1988), Racconti popolari jugoslavi (1988), Camao (1991), Antologia della poesia dell’ex Jugoslavia (1996), Poesie scelte di Ivo Andrić (2000), L’ ultimo pranzo di Miodrag Pavlović (2004), Antologia della poesia contemporanea serba (2007).

Autore

insegna all’Università di Teramo.