La censura nel Seicento veneto
Dal 1628 al 1661 il libraio Salvatore de’ Negri e la sua bottega a San Rocco, dietro il coro dei Frari, rimasero uno dei nodi di una fitta rete di scambi e commerci di libri proibiti.
Per decenni Salvatore poté vendere, noleggiare, prestare e smerciare testi messi all’Indice, e per decenni il Sant’Uffizio veneziano lo stette ad osservare raccogliendo informazioni e denunce, ingrossando un fascicolo processuale che avrebbe chiuso solo nel 1661 con una blanda condanna.
Federico Barbierato è ricercatore di storia moderna all’Università di Verona. Fra le sue pubblicazioni, Libro e censure (a cura di) (2002), Nella stanza dei circoli. Clavicula Salomonis e libri di magia a Venezia. Secoli XVII XVIII (2002), Politici e ateisti. Percorsi della miscredenza a Venezia fra Sei e Settecento (2006).