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Dizionario del buon senso

Dizionario del buon senso

Il Paese irreale dalla A alla Z
prefazione di

pp. 256, 2° ed.
978-88-317-8960-8

Gli applausi ai funerali. Le condizioni igieniche dei bagni nelle aree di servizio. La cervellotica moda di assegnare un nome alle operazioni di polizia. I tavoli che si aprono e i pezzi di storia che se ne vanno.
Gli indici di calore e le temperature percepite. Le pieghe dei bilanci. I farmaci che costano 19 miliardi di vecchie lire al chilo. Le bidelle che si lavano i perizomi a scuola. Le angurie mignon. Le clausole contrattuali delle banche scritte in corpo 6. Padre Pio che appare persino nel brasato. La battaglia a colpi di arance per le strade di Ivrea. Le porte dei campi di calcio che crollano addosso ai bambini. I traffici dei mediatori di tessuti fetali. Sono davvero un’infinità gli argomenti che indignano Stefano Lorenzetto. Ma, più di tutto, lo indignano l’approssimazione, le reticenze e il “luogocomunismo” dei giornalisti nel trattarli (quando non preferiscono trascurarli per ignavia o per convenienza). Non a caso, dopo aver coordinato per 25 anni il lavoro dei colleghi, nel 1998 l’autore di questo dizionario ha scelto di lasciare la vicedirezione di un quotidiano nazionale proprio per tenersi alla larga da quelle che egli chiama, parafrasando Choderlos de Laclos, “le redazioni pericolose”. Dal suo osservatorio privato, Lorenzetto ha affinato la particolare capacità di saper cogliere le contraddizioni di un Paese nevrotizzato, afflitto come non mai dalla mancanza di buon senso. In questo pamphlet egli prosegue il lavoro avviato con le interviste alla gente comune che lo hanno reso famoso: quello di «formidabile inchiestista attorno all’uomo», secondo la definizione che di lui ha dato Pierluigi Magnaschi, direttore dell’Ansa. Il suo è un moralismo implacabile, ma sempre temperato dall’arguzia.

Stefano Lorenzetto lavora per «Il Giornale», dov’è stato vicedirettore vicario di Vittorio Feltri, e «Panorama». Scrive anche su «Monsieur» e altre testate. Ha pubblicato Fatti in casa, Dimenticati (premio Estense), Italiani per bene e Tipi italiani. Come autore televisivo ha realizzato Internet café per Rai Educational. Ha vinto il premio Saint-Vincent di giornalismo.

www.stefanolorenzetto.it

Autore

 (Verona, 1956) scrive per «Corriere della Sera», «Arbiter» e «L’Arena». È consigliere dell’editore in Marsilio e collaboratore dello «Zingarelli» per la segnalazione di nuove voci e accezioni. Ha ricoperto incarichi di responsabilità in tre quotidiani, firmato su una cinquantina di testate, pubblicato una ventina di libri, vinto i premi Estense, Saint-Vincent e Biagio Agnes. Come autore televisivo ha realizzato «Internet café» per la Rai. Cinque volte nel «Guinness world records» per le sue interviste.