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Carmen

Carmen

a cura di , introduzione di

pp. 200, 2° ed.
978-88-317-8392-7
Sullo sfondo di una Spagna assolata e selvaggia, Mérimée per primo racconta la storia essenziale di don José e di Carmen: storia che contiene alcune verità sull'amore, scabrose e tutt'altro che esotiche. Ognuno dei due protagonisti appare chiuso in un proprio sistema di valori alternativo a quello dell'altro e in questa guerra tra i sessi, che viene condotta in nome della passione e della libertà, la ragione e il torto non si dislocano mai con nettezza. Il buon innamorato uccide; la criminale traditrice è pronta al martirio pur di non rinunciare alla propria indipendenza. Mérimée non avrebbe mai supposto il trionfo cui era destinato il personaggio di Carmen. Lo stesso avvenne a Bizet, scomparso prima che alcun successo arridesse alla sua opera. Che cosa dunque ha reso la scostumata zingara uno dei personaggi più ricorrenti e fascinosi della cultura occidentale, capace di attraversare opere e linguaggi, passando dalla musica al cinema, dalla pittura al balletto? Il commento e l'introduzione a questa nuova traduzione guidano il lettore nelle aporie morali e nelle complessità letterarie dell'opera, cercando di illuminare le ragioni dell'assunzione a mito della figura di Carmen.

Autore

nasce a Parigi nel 1803. Il suo esordio è nel segno della provocazione romantica: pubblica il Teatro di Clara Gazul, facendolo passare come opera d'una attrice spagnola. Dopo il 1830 entra nell'amministrazione e nel 1834 diventa ispettore generale per i monumenti storici, attività in cui sarà impegnato fino al 1860. Contemporaneamente pubblica le sue opere maggiori, che possono distinguersi in racconti parigini (come Doppio inganno), fantastici (come La Venere d'Ille) ed esotici. Tra questi ultimi si segnalano Colomba (1840) e Carmen (1845). Durante il Secondo Impero, la sua antica amicizia con la famiglia dell'imperatrice Eugenia gli conferisce prestigio e influenza a corte. Diventa senatore e riduce molto l'attività di romanziere. Nel 1870 muore scapolo a Cannes, assistito da due zitelle inglesi.