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I dieci comandamenti di uno scrittore

I dieci comandamenti di uno scrittore

978-88-317-8318-7
Dopo il successo di "Elogio delle donne mature" un libro dedicato alla letteratura e al mestiere di scrittore

"Ci sono due tipi fondamentali di letteratura. L’una ci aiuta a capire, l’altra ci aiuta a dimenticare; la prima ci aiuta a essere persone e cittadini liberi, l’altra aiuta chi vuole manipolarci. L’una è come l’astronomia, l’altra è come l’astrologia". È questa la nozione fondamentale di letteratura che racchiude tutto lo spirito critico dell’autore e lo pone al di fuori delle voghe letterarie del momento. "Un potente diagnostico delle menzogne politiche ovunque esse emergano. Ma i suoi saggi vanno ben oltre, individuando con esattezza le menzogne morali presenti nella narrativa, in particolar modo quelle di genere psicologico che così spesso e con così tanta naturalezza vengono spacciate per saggezza" (The Times). Il suo commovente saggio sull’impiccagione di Imre Nagy, il primo ministro della (fallita) rivoluzione ungherese del 1956 nella quale Vizinczey combatté quand’era giovane studente, fornisce un ulteriore senso alla ferocia delle sue critiche per quelle opere che sul piano letterario giustificano l’oppressione e l’insensibilità. Egli inoltre non esita ad attaccare icone letterarie intoccabili come Dickens per la sua ipocrisia, Sainte-Beuve o Goethe per il loro servilismo nei confronti del potere e il loro conformismo rispetto alle false idee vigenti ai loro tempi, o Melville per aver diffuso "la menzogna più vile di tutta la letteratura, la menzogna che un uomo possa amare il proprio carnefice". Molta parte di questo libro è dedicata a Stendhal, Kleist, Balzac, Nerval, Tolstoj, Dostoevskij, Mark Twain. Romanziere anche quando fa il critico, l’interesse di Vizinczey si sofferma sul modo in cui vengono ritratti gli individui in tutta la gamma dei loro comportamenti e delle loro passioni. E sono pagine esemplari quelle in cui dimostra quanto le introspezioni, i personaggi e i conflitti presenti nella narrativa francese e russa dell’Ottocento riflettano puntualmente la vita contemporanea e come gli individui siano travolti da amore e odio, coraggio e sottomissione, politica e crimine. In letteratura, Vizinczey è un conservatore nel suo essere paladino dei classici ma è un radicale quanto alle sue preoccupazioni sociali e morali. Si esprime a favore di una letteratura che possa aiutare il lettore a serbare la propria libertà interiore e lo risparmi dalla disperazione nei momenti di avversità.

Autore

è nato in Ungheria nel 1933. Scappato in Occidente dopo la rivoluzione del 1956, ha vissuto in Canada e dal 1966 si è stabilito a Londra. Giornalista, autore di poesie, testi radiofonici, sceneggiature, ha pubblicato per la prima volta Elogio delle donne mature nel 1966: da allora il libro non ha mai smesso di essere ristampato, ritrovando in questi ultimi anni un successo senza pari. Di Vizinczey Marsilio ha pubblicato anche il romanzo Un innocente milionario e il saggio I dieci comandamenti di uno scrittore.