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La favola di Innocenzo Onesto, il decapitato

traduzione di

pp. 16
978-88-317-7738-4
In una tranquilla cittadina del Sudamerica scatta l’allarme sociale: il nemico è la risata, corruttrice delle serie e severe abitudini piccolo-borghesi.  Il protagonista del romanzo, l’irreprensibile Innocenzo Onesto, decide di dare lui stesso l’esempio, decisivo, e si fa decapitare. Un’équipe di medici sostituisce la sua testa con quella di un mostro, inizia la riabilitazione dell’ibrido umano, l’inserimento nel mondo del lavoro... Finché il potere - con un’operazione speculare da Grande Fratello - proietta la sua immagine in ogni angolo della città, e l’orrore diviene una nuova estetica. Ma il terrore non può durare a lungo, e l’implacabile necessità del riso riemerge da una smorfia del mostro... Un romanzo che appartiene al genere fantastico, ma in cui la satira sociale si unisce a una vertiginosa velocità narrativa, ricca di controcanti ed espedienti: il roteare dei personaggi avvolge con una nube d’ironia e disincanto la ferocia dei meccanismi del potere e le limitate risorse della cultura consumistica contemporanea. E la tesi in fondo è semplice, come ogni verità: l’autentico sorriso è vita, oltre che atto d’intelligenza, e se viene soppresso gli esseri umani si ritrovano come dei fantocci, schiavi e comparse di un film piuttosto distante dalla loro dignità. "Il mondo è pieno di voci, un nuovo Marconi potrebbe inventare un apparecchio capace di captarle tutte, infinito vocio su cui la morte non ha potere. Così pensa Juan Octavio Prenz che ha ascoltato quel mormorio e lo ha fatto diventare romanzo nella sua Fabula de Inocencio Onesto el Degollado, storia grottesca e surreale che viene intessuta e dissolta dalle voci che si incrociano, si sovrappongono, si allontanano e si disperdono. Nato a Buenos Aires, originario dell’Istria croata dell’interno, professore italiano e scrittore spagnolo, Prenz ha insegnato e vagato nei più diversi Paesi al di qua e al di là dell’oceano; forse si è fermato a Trieste perché la città gli ricorda il cimitero di barche e di polene di Ensenada de Barragá, fra Buenos Aires e La Plata, che ora vive solo in un suo smilzo volume di poesie". Claudio Magris, Microcosmi 

Autore

è nato in Argentina e dal 1979 vive a Trieste, dove insegna Letteratura Spagnola moderna e contemporanea all’Università. Traduttore (dal serbo-croato), scrittore, saggista, poeta, ha pubblicato tra l’altro Cuentas claras (1979), Apuntes de historia (1986), Cortar por lo sano (1987) e Hombre lobo (1998). Nel 1992 la raccolta La Santa Pinta de la Niña María ha ottenuto il Premio Internazionale "Casa de las Américas".