Giuseppe Zigaina, fin dalla sua relazione allUniversità di Berkeley del 1983, ha sempre sostenuto che la morte violenta di Pasolini era stata da lui stesso concepita e organizzata come "montaggio del film della sua vita", volendo, egli, attribuire ad essa lestrema funzione stilizzatrice che il montaggio ha nel cinema. Questa "teoria", messa in luce da Zigaina attraverso unattenta analisi dei testi dello scrittore, è stata osteggiata da gran parte della critica e in particolar modo dai parenti ed eredi di Pasolini, i quali, sostenendo che luccisione del poeta nello sterrato di Ostia era stata solo un incidente di percorso, hanno sempre affermato che quella morte non poteva avere alcun rapporto con lopera. Tanto più, essi adducono a dimostrazione, che Pasolini "amava ardentemente la vita". Ora, con la pubblicazione dellopera omnia, è iniziata da parte degli eredi e dei loro collaboratori una tacita ripresa delle tesi di Zigaina, ma con lintenzione, non rivelata, di scardinare la struttura di quello che Pasolini stesso aveva definito "un giallo puramente intellettuale". Zigaina, in risposta al tentativo di sovvertire la concatenazione simbolica del racconto mitico pasoliniano fondata sulla coincidenza della Domenica con il Giorno dei morti, ci dà in questo suo libro ulteriori prove (dopo quelle di Hostia) che la morte violenta di Pasolini è in tutti i sensi un"opera dautore".
Giuseppe Zigaina (1924) è artista di fama internazionale. Le sue opere figurano in molti musei dEuropa e dAmerica. Nel 1946 ha conosciuto Pasolini con cui ha stabilito profondi legami umani e artistici collaborando tra laltro a film come Teorema e Decameron. Nel 1992 ha curato la supervisione alla regia di Orgia per il Centro Andaluz del teatro di Siviglia. Con Marsilio ha pubblicato Pasolini tra enigma e profezia (1989), Pasolini e labiura (1994), Hostia. Trilogia della morte di Pier Paolo Pasolini (1995) e il volume di racconti Verso la laguna (1995).