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Il Pastor Fido

a cura di , introduzione di

pp. 480, 2° ed.
978-88-317-7299-0
Esperimento ingegnoso e audace, la tragicommedia pastorale guariniana ambisce a porsi come sintesi e innovativo superamento dei generi presenti sulla scena teatrale cinquecentesca. Erede, per temi e tipologie, di una ormai consolidata e illustre tradizione pastorale ferrarese, animato da uno spirito di competizione con l'Aminta del Tasso - che, tuttavia, non esaurisce l'orizzonte della sfida guariniana -, Il Pastor Fido, testo d'ingannevole levità, esibisce un esercizio combinatorio praticato a tutti i livelli. Ma è, soprattutto, nell'ambizioso tentativo di riscrittura dei grandi modelli del teatro classico (Fedra, Edipo re, Andria), riattualizzati secondo l'uso e il gusto dei moderni, in un gioco sapiente di equilibri con l'esemplarità normativa della Poetica aristotelica, che la tragicommedia guariniana assume quel profilo eccentrico da opera-manifesto bilanciata fra i valori della tradizione e le ragioni della scena. La sua costruita letterarietà, che è stata di volta in volta fonte d'ammirazione o d'insofferenti ripulse per intere generazioni di lettori, è espressione di quella «poesia della retorica», peculiare ai modi dell'autocoscienza manieristica, in cui il sofisticato ingranaggio del racconto diviene chiave d'interpretazione dei contenuti ideologici del testo.

Autore

Discendente da una famiglia di illustri letterati,