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Il povero suonatore

Il povero suonatore

a cura di

pp. 192, 4° ed.
978-88-317-6707-1
Grillparzer è il grande classico austriaco che Kafka ?sentiva, accanto a Kleist, Flaubert e Dostoevskij, ?come un vero e proprio consanguineo. Kafka amava ?questo scrittore e in particolare questo racconto, ?a tal punto da scrivere a Milena che si vergognava ?di questa storia come se l'avesse scritta lui stesso. ?Ricordava di averlo letto alla sorella minore, così ?preso dalla lettura da non fare «errori di accentazione, ?di respiro, di suono, di compassione, di ?comprensione». Nel racconto, capace di suscitare ?un tale coinvolgimento emotivo nello scrittore ?praghese, l'autore drammatico Franz Grillparzer ?ha narrato, con una straordinaria qualità ?di affabulazione, la storia semplice e tragica ?del povero suonatore Jacob. Ne ha descritto la lenta ?discesa da una condizione socialmente elevata, ?la religiosa e improduttiva passione per la musica, ?la struggente fedeltà a un patetico amore, ?e soprattutto il dolore che non si esprime ?nella ribellione e nella rottura dell'ordine, ma in una ?sorta di accettazione e di collaborazione, perfino ?amabile, con il proprio destino. È anche la storia, ?molto asburgica, di una rinuncia al fare, di un ?chiamarsi fuori dalla vita, in una zona dove la perdita ?diventa libertà e la libertà è sfiorata continuamente ?dalla tragedia e dal nulla.

Autore

(1791-1872) nasce a Vienna da una famiglia di avvocati e musicisti, e a Vienna conduce tutta la sua lunga vita, con l'interruzione di alcuni viaggi. Il povero suonatore è l'unica opera ambientata nella sua città. Il padre muore nel 1809, anno dell'occupazione napoleonica di Vienna. Il giovane Grillparzer riesce a completare con successo gli studi di giurisprudenza; a questo stesso periodo risalgono i primi suoi lavori drammatici. All'età di ventisette anni, grazie alla tragedia Saffo, la sua fama varca i confini nazionali e il Burgtheater lo assume come proprio drammaturgo. Qualche anno prima aveva intrapreso la carriera di funzionario dello stato, che porterà avanti coscienziosamente, accanto all'attività letteraria, per quarantatré anni. La sua vita privata è segnata da tragedie familiari come il suicidio del fratello minore e quello della madre. I suoi legami sentimentali, non duraturi, furono appassionati e drammatici. I lavori teatrali Il vello d'oro (trilogia che comprende L'ospite, Gli Argonauti e Medea, quest'ultima pubblicata nel 1994 nella Letteratura universale Marsilio), Fortuna e fine di re Ottokar, Un fedele servitore del suo signore, Le onde del mare e dell'amore, Il sogno è una vita incontrano il favore del pubblico, ma al fiasco della commedia del 1838, Guai a chi mente, segue un voluto silenzio da cui uscirà solo nel 1847 con il racconto Il povero suonatore. Appena dopo la morte, saranno rappresentate per la prima volta le tre importanti opere della maturità Libussa, Dissidio tra fratelli d'Asburgo, L'ebrea di Toledo.