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Lettera del tradurre

Lettera del tradurre

a cura di
2° ed.
978-88-317-6600-5
Di fronte a questa «Lettera del tradurre» si è subito colpiti dalla forza e dalla modernità delle principali argomentazioni di Lutero: prima di tutto l'orgoglio e la coscienza del traduttore privo di ogni compiacimento retorico; quindi l'attenzione primaria ai valori dell'oralità e del parlato; l'attivazione della lingua d'arrivo in vista di una chiarezza che si realizzi sempre nel rispetto rigoroso del testo di partenza; la volontà di condurre i diversi codici linguistici non tanto a una convergenza del segno, quanto piuttosto a un punto di tangenza che ne illumini la diversità e il contrasto; e, infine, la difesa estrema della letteralità contro ogni fuga allegorico-spiritualista.

Autore

Figura chiave della cultura e della storia tedesca tra medioevo ed età moderna, Martin Lutero nasce nel 1483 a Eisleben in Sassonia e nella stessa Eisleben muore nel 1546. La sua formazione teologica avviene sostanzialmente a Erfurt nel convento degli agostiniani. Dal 1508 inizia l’attività di insegnamento all’Università di Wittenberg, dove è dottore in teologia dal 1512. Nel novembre 1517 affigge alla porta settentrionale della chiesa di Wittenberg le celebri 95 tesi, manifesto del suo pensiero e di una dottrina che segnerà una rottura epocale con la Chiesa di Roma, nonché l’inizio di un progressivo distacco dell’area tedesca dalla cultura umanistica di matrice latina e romanza. Sono molto forti le sue responsabilità nella Guerra dei contadini del 1525, ma resta fondamentale la sua lotta contro la corruzione romana e la falsificazione della dottrina cristiana. A partire dal 1521 inizia la traduzione delle Scritture, che uscirà in prima edizione integrale nel 1534 e darà un primo fondamento unitario alla lingua tedesca. Nella sua vasta opera teologica e polemistica i Lieder, i sermoni e le prediche hanno avuto un ruolo centrale nella trasmissione e diffusione del suo messaggio dottrinale, nonché nella formazione di una cultura dell’interiorità che sarà determinante per tutta la storia tedesca, non soltanto letteraria e religiosa.