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Veglie

a cura di
2° ed.
978-88-317-5369-2

Attribuite prima a Schelling, poi a Hoffmann, Brentano, Jean Paul, Klingemann (Bonaventura era solo uno pseudonimo), le Veglie non hanno cessato di suscitare interesse e attenzione critica dalla data della loro pubblicazione, 1804. E ancora oggi non si sa con certezza chi ne sia l’autore. Ma certamente si tratta dell’opera più vigorosa e radicale del romanticismo tedesco, del manifesto del nichilismo romantico, della precoce testimonianza di un disperato esistenzialismo.

Un capolavoro da ristudiare.

Patrizio Collini insegna letteratura tedesca all’Università di Firenze.

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