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Era di maggio

Era di maggio

Cronache di uno psicodramma

pp. 128, 1° ed.
978-88-317-2915-4
«E se le celebrazioni del maggio ’68 evitassero la prevedibile enfasi? Se scegliessero di attingere alla cascata di impertinenza, di rabbia ironica, di fraternità erudita che, cinquant’anni fa, guidarono le barricate entusiaste?». È esattamente questa sfida, indicata da Bernard-Henri Lévy, che Giampiero Mughini raccoglie: raccontare in altre parole quel che accadde a Parigi dal 3 al 24 maggio, il joli mai che molti in Francia avevano annunciato come soltanto l’inizio di chissà quale rivolgimento, e invece fu un romanzo sentimentalmente intensissimo ma breve. Fu la traiettoria del privato, infatti, le vicende personali di ciascuno, a fare da scintilla: l’intreccio di gesti individuali e gesti pubblici ad abbattere il muro della solitudine e dare l’impressione che «d’improvviso le persone che ti stavano accanto si ravvivassero e facessero più luce». Le istantanee di quei giorni tra Parigi e Catania restituiscono il clima nelle strade fiammeggianti del Quartiere latino (il perimetro sacro degli studenti), lo stato di grazia creativo, le barricate, il desiderio di «acciuffare ogni istante del presente e farlo valere come un secolo» e, al di là delle Alpi, lo smarrimento di fronte a un fermento giocoso che sembrava distante anni luce dalla situazione italiana. Il gigantesco psicodramma, dove gli splendidi attori erano a centinaia di migliaia, continuò fino al momento in cui la dura realtà di una società industriale non fece valere i suoi diritti. Ne erano comunque sgorgate più libertà e più fantasia, e il vivere francese ne era stato intaccato alle fondamenta. Niente a che vedere con la rivoluzione socialista di cui parlavano in tanti. Avvennero cose più semplici. Alla Cité universitaire, dove viveva Mughini, la notte i ragazzi potevano dormire con le loro ragazze.

 

Autore

 (Catania, 1941), narratore delle vicende politiche e sociali del nostro paese (Addio compagni, 1987; Gli anni della peggio gioventù, 2009; Addio gran secolo dei nostri vent’anni, 2012), è stato tra i fondatori del «Manifesto», ha collaborato con «L’Europeo», «Panorama», «il Giornale» di Montanelli, «Libero», «Il Foglio». Dalla fine degli anni ottanta si è distinto come opinionista sul piccolo schermo. Per Marsilio ha pubblicato Era di maggio. Cronache di uno psicodramma (2018) e A via della Mercede c’era un razzista. Lo strano di caso di Telesio Interlandi (2019), Uffa (2020) e Nuovo dizionario sentimentale (2021).