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1992

1992

La notte del garantismo

pp. 192, 1° ed.
978-88-317-2177-6

Questo libro è una storia politica e personale del 1992. L’anno chiave per la sorte della Repubblica, in cui «qualcuno si è fatto lupo, qualcuno si è fatto agnello. Non era nell’ordine delle cose che dovesse andare così. Ma quando il Lupo - il lupo magistrato, il lupo comunista, il lupo americano, il lupo ma oso - decise che l’acqua ormai era intorbidata, l’agnello si fece Agnello. E il Lupo lo divorò».

A più di vent’anni dalle vicende di Tangentopoli e dalle stragi di mafia, procedendo per testimonianze e prove, proprio come nel corso di un processo, Tiziana Maiolo - giornalista e scrittrice, all’epoca dei fatti parlamentare - ripercorre con ritmo serrato e dovizia di particolari il 1992, che segnò uno spartiacque nella storia repubblicana «perché vide la fi ne dello Stato di diritto». Fu allora che caddero i confini tra giustizia e uso politico della stessa. Annichiliti, i partiti che avevano governato l’Italia per circa cinquant’anni rimasero - quasi non servissero più - come barriere contro un comunismo ormai tramontato. Non seppero reagire, restarono in ginocchio, porgendo il collo alla mannaia delle inchieste giudiziarie. Infine «si suicidarono», con l’abolizione dell’immunità parlamentare. L’autrice racconta in prima persona quegli eventi dandone una lettura che punta su tre personaggi chiave: Bettino Craxi, «l’inquisito»; Francesco Cossiga, «il picconatore»; Corrado Carnevale, «il giudice solo». Tre «rivoluzionari» ridotti al silenzio. Un’interpretazione dei fatti che non trascura i confronti con le vicende più recenti: «Che cosa sarebbe successo - si chiede Tiziana Maiolo - se nel dicembre del 1991 il presidente della repubblica avesse preavvertito un suo amico professore della Bocconi, dicendogli di tenersi pronto a diventare premier, mentre a Palazzo Chigi c’era un altro esponente politico democraticamente eletto?». Il bilancio tracciato dall’autrice è netto e ci aiuta a fare chiarezza sull’Italia che siamo diventati, un paese in cui il giustizialismo sembra farla da padrone: «In questa storia del 1992 è l’Inquisitore a vincere. E, come tutti i vincitori, la storia la scrive Lui, ogni giorno: nei processi, nelle leggi, nella nostra cultura».

Autore

giornalista professionista, laureata in giurisprudenza. È stata parlamentare in tre legislature, presidente della Commissione giustizia della Camera, segretario di Presidenza e membro della Commissione bicamerale antimafi a e del Comitato anticorruzione. Rappresentante italiana all’Onu nel Cedaw (Commitee on the Elimination of Discrimination against Women) dal 2004 al 2008, è stata due volte assessore al Comune di Milano e membro del Cda del Pio Albergo Trivulzio. Oggi è nel Cda del Policlinico di Milano e presiede la Fondazione Mantegazza. Tra i suoi ultimi libri: Donne che odiano le donne (Mondadori 2010) e Tangentopoli (Rubbettino 2011).