«Non sono io a desiderare, ma il mio desiderio crea ciò che chiamo "io". E poiché questo desiderio è sempre copiato su quello di altri, tutto l'insieme della psicologia e della psichiatria deve essere ripensato. L'alterità ci costituisce da capo a piedi, sia sul piano filosofico sia su quello neurologico, e questo cambia tutto, in particolare cambiano i nostri modi di prenderci cura della mente». Partito dalla teoria del desiderio mimetico del filosofo René Girard - confermata incontestabilmente dalla scoperta dei neuroni specchio - Jean-Michel Oughourlian ci propone una rivoluzione. La sua «dialettica dei tre cervelli» mette radicalmente in discussione le nostre psicoterapie e la conoscenza che abbiamo di noi stessi. Al cervello cognitivo e al cervello emotivo si aggiunge il «cervello mimetico» - terzo nell'ordine della scoperta, ma spesso primo in quello del funzionamento. È il cervello dell'empatia, dell'amore, ma anche dell'odio. Ci presenta l'«altro» come un modello, come un rivale oppure come un ostacolo. Altrettanti volti con cui si presentano le varie forme di nevrosi o di psicosi. La sua proposta ci invita a una nuova visione dell'essere umano.