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«Ti scrivo dal tavolino di Dumas»

«Ti scrivo dal tavolino di Dumas»

Lettere edite e inedite di Giovanni Prati

pp. 432, 1° ed.
978-88-317-1535-5
La comparsa di un’edizione organica dell’epistolario di Giovanni Prati (1814-1884) giunge finalmente a colmare, nella conoscenza delle zone più segrete, ma pure più esposte, dell’animo del poeta trentino, una lacuna che pubblicazioni frammentarie (e spesso lontane nel tempo) di esigui gruppi di lettere non erano finora riuscite a cancellare. Gli affetti familiari, le «grandi vicende di amori e di dolori, che tessono la vita degli uomini», le delusioni per l’ostilità tenace di una critica sorda e di una «bottega di nemici», le consolatorie amicizie di molti spiriti alti, l’amore per «il bello e il vero», la passione politica, legata indissolubilmente alle fortune di Casa Savoia, i dibattiti letterari, le frequenti ansie in cui un’esistenza si chiude, rimbalzano nelle confessioni di un uomo pronto allo sdegno così come al sorriso. Dai ritmi di tenore classico-romantico delle liriche d’esordio e dal racconto realistico e sociale dell’Edmenegarda, fino alla «musica» delle ultime poesie, la curatrice, con raffinata sensibilità critica e vigile sguardo storicizzante, traccia l’itinerario di uno scrittore che, sempre sorretto dal «piacere di investigare le cose non definite», di fronte all’assedio delle difficoltà giornaliere, ha saputo fare del proprio universo interiore il privilegiato angolo d’osservazione di quel «gran fantasima» che è il mondo.

Giuseppe Amoroso