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Ballate

Ballate

a cura di

pp. 128, 1° ed.
978-88-317-1443-3
Le Ballate di Luigi Carrer, ristampate per la prima volta dopo l'editio princeps del 1834, sono un prezioso documento della letteratura e della sensibilità del nostro Ottocento. Restano l'opera a cui è maggiormente legato il nome di Carrer e, anche attraverso il loro sperimentalismo, contribuiscono a farne una delle figure più interessanti del suo tempo.
La raccolta, che è la prima in Italia completamente dedicata alla ballata romantica, ne contiene alcuni dei più noti e riusciti esemplari, come La sposa dell'Adriatico, Il Sultano e Stradella cantore. Ma fornisce anche una significativa rassegna di un genere che, forma di confine tra forme diverse, ha costituito un instancabile, per quanto tormentato, laboratorio della modernità letteraria. Il volume è arricchito dalla prefazione dello stesso Carrer, che rappresenta la prima e la più ampia riflessione sulla ballata romantica prodotta da un autore italiano.

Autore

nasce a Venezia il 12 febbraio del 1801. Nel 1819 pubblica il suo primo volume di versi, il Saggio di poesie. Negli anni venti inizia a impegnarsi in quella febbrile e poliedrica attività letteraria che ne segnerà tutta la vita. Nel 1831 pubblica le Poesie, rivelandosi uno dei poeti più originali e significativi dell’epoca, tanto da ricevere anche il plauso di Manzoni. Nel 1834 la «Biblioteca scelta» dell’editore Silvestri di Milano propone una raccolta dei suoi componimenti (Poesie), ma il 1834 è soprattutto l’anno delle Ballate, che lo consacrano come il protagonista indiscusso del Romanticismo veneto. Tra il 1837 e il 1838 escono i quattro volumi delle Prose e poesie, la prima ampia raccolta della sua produzione. Nel 1842 cura le Prose e poesie edite ed inedite di Ugo Foscolo, frutto di un meticoloso lavoro di ricerca soprattutto sull’epistolario, e corredate da una vita di Foscolo, forse la sua opera più fortunata. Nel 1845-46 escono i volumi delle Poesie edite ed inedite e delle Prose edite ed inedite, gli ultimi rivisti dall’autore. Muore di tisi il 23 dicembre del 1850, a Venezia. Di lì a poco Le Monnier stampa le Opere scelte (1854-1857), ancor oggi la più importante raccolta delle sue opere.